Lun. Mar 10th, 2025

Sabato 8 marzo alle ore 17,30 sarà inaugurata  la collettiva d’arte contemporanea ideata da Piero Montana

Nei locali del Centro d’Arte e Cultura “Piero Montana”, siti in via Bernardo Mattarella n° 64 a Bagheria (Palermo) la mostra pensata proprio dal curatore del centro, che già ha esordito nel campo della critica d’arte con la pubblicazione del libro Dall’Inespressionismo all’Arte bionica- Appunti di una visione ateologica dell’arte contemporanea.

Se con questo suo saggio l’autore si era limitato ad una critica radicale delle ultime correnti artistiche che, dalla Pop art fino alla più recente Art Post Human, hanno invaso lo spazio dell’arte con gli oggetti della nostra società dei consumi, finendo con ciò per reificarlo del tutto, con questa mostra intende invece offrire una fattibile alternativa alla sua alienazione.

Nell’arte seriale ed oggettiva, che caratterizza il nostro tempo, il tempo della mentalità positivista e scientista e del loro derivato materialismo, ferma al solo dato immanente dell’oggettività, è l’orribile sguardo di Medusa a prendere il sopravvento, pietrificandone l’anima, privata ormai di ogni spiritualità.
Sottrarsi allo sguardo di un tale mostro, è pertanto assai necessario, se si vuole che l’arte non giunga alla sua definitiva ed inevitabile scomparsa.
Della morte dell’arte, aveva già parlato Hegel, individuandone la causa nella perdita di centro, per lui data col venir meno della spiritualità nel mondo moderno.

Tuttavia è con questa mostra, che il suo promotore vuol mostrare come l’arte, di certo quella che si sottrae al processo di reificazione in atto, è ancora oggi più viva che mai.

Il segreto di quest’arte infatti è la sua trascendenza, giacché l’opera non é mai imitazione del dato di osservazione oggettivo, ma ricerca del suo avvenire, del suo al di là.
Osservazione dunque di quel quid di trascendentale, che viene a costituirne l’aura, sostanza congenita alla sola dimensione dell’Altrove.

La poesia, nella suo essere fondamentalmente impalpabile e della stessa sostanza dei sogni è lo strumento, che meglio può avvicinarsi allo spazio indefinibile di questa  dimensione impensabile.
Per tale motivo, tra i vari elementi, fantastici, alchemici o raffiguranti semplicemente segni solo significanti, alla base della “materia” delle opere in mostra, la poesia è quello in loro più comune.
E’ con la poesia infatti che gli artisti di queste opere, assai singolari, riscattano principalmente la materia dell’opera. E’ con la poesia che essi la trasfigurano.

Questi artisti, tutti siciliani, con l’eccezione del messicano Juan Esperanza, sono: Carmela Corsitto, Marco Danese, Cinzia Farina, Michele Lambo, Giuseppina Riggi, Marisa Sapienza, Fabio Sciortino, Nuccio Squillaci.


I loro nomi menzionati per ultimi, ed in coda a questo comunicato, meritano invece una dovuta e prioritaria attenzione, perché nomi di artisti, che nella loro arte non alienata, rendono fattiva l’opera immateriale e creatrice dello spirito.

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Di Redazione

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