Sab. Feb 1st, 2025

Una iniziativa di cui si parla da alcune settimane portata avanti dal Sen. Carmine Mancuso con cui ci siamo confrontati.

Carmine Mancuso non è mai stato vittima, seppure la storia di suo padre Lenin, ucciso nell’attentato in cui perse la vita il giudice Cesare Terranova, lo ha voluto vittima della mafia sin da ragazzo. Ideatore dei primi moti associativi antimafia e tra i primi sostenitori del progetto de La Rete con Leoluca Orlando, oggi è presidente dell’Associazione per onorare le vittime della mafia. Noi lo abbiamo incontrato in veste di ideatore di un progetto di recupero e riqualificazione delle zone e del mercato della Vucciria a Palermo che con il nostro territorio bagherese, ha quel legame sancito dal notissimo omonimo dipinto di Guttuso.
“Attualmente il mercato della Vucciria, lungi dall’essere quello immortalato da Guttuso con la sua celebre tela risalente al 1974 – ci dice il Senatore – non ne ha più le stesse caratteristiche fisiche e commerciali, anche
perché le trasformazioni sociali e le dinamiche di sviluppo della popolazione palermitana non
possono più essere confacenti a quelle di 30-40 anni fa, ragion per cui, in atto, il vecchio mercato con le caratteristiche basilari della Vucciria, nel senso di voci chiassose di venditori che bandiscono le proprie mercanzie, non ha più i famosi banchi di pesce o di ortofrutta e tutte quelle
note folkloristiche che lo caratterizzavano, ma ha subito una trasformazione radicale ed è più che altro frequentato e adibito a fast food! Insomma parliamo del classico cibo da strada
palermitano, consistente nelle famose panelle, nelle crocchette di patate dette cazzilli, pane con la milza, le stigliole ed è tutto quel saporito cibo che noi, che viviamo in questa bella città, abbiamo sempre tradizionalmente degustato nel corso degli anni. Purtroppo, questa caratteristica prioritaria della Vucciria vive e dura fino al all’imbrunire: chiuse le bancarelle e chiusi quei pochi
negozi di souvenir e attrazione turistica che ci sono, si trasforma in una sorta di caos degenerato che viene caratterizzato col termine – anche se è molto duro, non necessariamente accettabile, ma
che è obiettivo, di malamovida cioè spaccio di droga, somministrazione di alcolici di
pessima qualità e frequentazione di personaggi e soggetti pericolosi o quantomeno dediti al malaffare, al disturbo del sonno e della quiete dei residenti, al vizio e alla rissosità, cattiva gente che ha perso il controllo di se stessa a causa di sostanze stupefacenti e di abuso di sostanze
alcoliche.”

“La locuzione riprendiamoci la Vucciria non deve ingannare – continua Mancuso – non è come se noi ce ne volessimo appropriare, perché noi siamo un comitato spontaneo ed è stato coniato un termine estemporaneo per dire diamoci da fare per recuperare quella bellezza colorata, quei sapori, quegli odori di un tempo, ripristiniamo armonia e legalità, visto che la Vucciria soprattutto nelle ore serali, come dicevo prima, all’imbrunire si trasforma in questa peste che è la frequentazione malavitosa, il sito è
diventato una terra di scorrerie, è diventato un far west, quindi il termine riprendiamoci
intende significare che la Palermo per bene, indipendentemente dalla categoria sociale, vuole riprendersi quello che è il suo patrimonio storico, che è patrimonio dell’intera cittadinanza. Il termine, insomma, vuole essere uno stimolo, un’esortazione, vuole dare un impulso a chi intende far rivivere non soltanto la Vucciria ma la città tutta con i suoi quattro mandamenti e quindi anche
con i mercati storici, che sono il folklore ma anche la storia, e che danno il senso proprio di quella che è e rimane la struttura fondamentalmente pacifica, accogliente, onesta dei palermitani.”


L’iniziativa coinvolge anche altri attori.
“Ho riunito attorno a me prima di tutto gli amici più cari – prosegue l’organizzatore- in secondo luogo gli artisti locali che ho conosciuto nel corso della mia vita e che stimo particolarmente, poi il cerchio si è autonomamente e velocemente allargato a tutte quelle persone che durante un primo evento culturale in loco, con cantanti, musicisti, poeti, una prestigiosa presentatrice e tanti attori che si sono avvicendati, si sono prima incuriosite e poi interessate alle nostre finalità. Molti sono indubbiamente cittadini nostalgici, altri si sono lasciati coinvolgere dal mio e dal comune entusiasmo e hanno arricchito il nucleo centrale del comitato apportando ognuno un proprio fattivo contributo.
Le attività culturali che proponiamo intendono comunque promuovere il luogo, dunque la
bellezza, la storia, il fascino ma anche il commercio che in esso si esercita: si possono ampliare pure gli affari facendo in modo che la città viva sempre di questa nuova forma di sostegno ad indirizzo culturale che è il principale antidoto contro la malavita, contro quelle che sono, purtroppo, le piaghe che affliggono la nostra isola, cioè la criminalità ed il malaffare.
Per il futuro è nostra intenzione continuare sulla stessa strada, con la semplice dimostrazione del nostro entusiasmo, della nostra voglia di fare, della generosità degli artisti coinvolti in questa iniziativa, dell’amore e della cura per la nostra Palermo che, ci auguriamo, sia trascinante per i nostri concittadini.”


Tra i collaboratori più stretti la Dottoressa Donata Pirrone.
“Sono stata coinvolta ad attività già iniziate, dopo il primo originalissimo evento creato dal
Comitato, di cui ho visto stralci in video sui social. Collaboro perché amo la mia città e con orgoglio le dono il mio contributo, nonché per la profonda stima che nutro per Carmine Mancuso, il nostro front man, ammirando la sua integrità morale, la sua determinazione, la sua coerenza, nonché l’insolito coraggio di Senatore della Repubblica che lo ha contraddistinto durante i suoi mandati.”

Il progressivo degrado di uno dei più noti tra i mercati storici di Palermo è stato trasversale a molte amministrazioni.
“Imputo alle amministrazioni che si sono succedute – aggiunge ancora lo storico esponente de La Rete – la colpa di non aver mantenuto impegni e promesse elettorali dimostrando una palese insensibilità ad attuare quelli che sono obblighi elementari nei confronti di una città. Il motivo per cui l’amministrazione deve essere la guida di un
consorzio umano è il dovere di conservare tutto quello che è il patrimonio storico tradizionale e di farlo vivere nella restaurazione, nella cura, nel desiderio di tramandarne l’essenza, di lasciarlo in
eredità ai posteri. Molti invece hanno usato proprio i quartieri degradati come territorio per poter guadagnare consensi attraverso false lusinghe, soltanto per smania di potere, per salire ai vertici della politica, con ignobile malafede e cinismo.”


L’approccio risolutivo potrebbe concretizzarsi con una svolta culturale di alto profilo.
“La cultura è una trasmissione di valori -incalza Mancuso – auspico che la chiave di volta sia un rinnovato gusto per
la legalità che ritrovando radici in un passato nostalgico, sia da tramandare ad un futuro radioso di certezze e benessere.
Questo è il presupposto con il quale abbiamo individuato tre fra quelli che sono gli scopi sociali del Comitato in questa direzione:
promozione del ritorno alla legalità del quartiere tutto, Piazza Caracciolo e dintorni,
impegnandosi, nello specifico, a studiare i regolamenti municipali, dialogando con negozianti, ma prestando ascolto anche alle esigenze degli avventori, favorendo e agevolando i rapporti con l’amministrazione;
la creazione di attività che coinvolgano bambini, donne e anziani del quartiere e con questo cercando un raccordo con le scuole, le chiese, le case di riposo limitrofe semplicemente favorendo gli incontri con i residenti o anche con i frequentatori della Vucciria;
infine la ricerca di sistemi di comunicazione efficaci per richiamare turismo e cittadinanza a frequentare e godere di questo angolo di città, dunque promozione attraverso sistemi moderni e dinamici quali il web ed i social che hanno visibilità globale.
Il mercato storico intende rivivere come cuore pulsante di una Palermo giovane,
moderna, vivace, propositiva, ottimista, capace di richiamare a sé turisti e cittadini scacciando oscurantismo e turpitudine.”

Altre iniziative ovviamente seguiranno.

“Abbiamo in programma per marzo prossimo – conclude il Sen. Mancuso – un altro evento pubblico, con una varietà di ospiti ed artisti, ed hanno assicurato la propria presenza anche personaggi di spicco della vita politica e
amministrativa della città, a testimonianza di un rinnovato interesse delle istituzioni che darà sempre più stimolo ed energia alla nostra iniziativa.”

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Di Ignazio Soresi

Classe 1969. Si forma dai gesuiti a Palermo. Studia Economia e Commercio, Scienze Politiche, Scienze Biologiche ed in età matura, Beni Culturali ad indirizzo Storico/archeologico. Opera in ambito turistico. Ha collaborato con diverse testate.