Mar. Ott 22nd, 2024

Ancora scorci di anni ‘50 a Bagheria. Come ripiangere ricordi, valori, persone, affetti, sentimenti e verità, che oggi sembrano persi per sempre e che rimpiangiamo pure non essendo mai stati i nostri.

Negli anni cinquanta del novecento le massaie facevano la spesa per mezzo di un paniere che una cordicella faceva scendere dal balcone o dal terrazzo di casa. Per il venditore ambulante di frutta e verdura tutta la roba che vendeva era di prima qualita.

Alcune volte aveva ragione se essa veniva direttamente dalla sua campagna. In ogni caso bisognava stare attenti perchè dentro quei panieri si trovava di tutto e bisognava scegliere con la massima attenzione. La bilancia dei venditori ambulanti aveva un piattino di metallo e tre catenelle che lo appendevano ad una asticella sempre in metallo, con i taglietti che indicavano i vari pesi. A stabilire il punto del peso esatto era un tondo scorsoio che andava avanti e indietro, fino a stabilire il punto di perfetto equilibrio che dava il peso più o meno esatto. Il venditore eseguiva l’operazione velocemente e alla fine ti rimaneva il dubbio che qualche piccolo imbroglio era stato commesso. Le mani del venditore si muovevano in modo strano e veloce,le dita armeggiavano e alla fine l’acquirente non riusciva a vedere quali manovre il venditore avesse compiuto. Se a casa si aveva una bilancia si poteva verificare il peso esatto. Quasi sempre il peso era inferiore a quello indicato dal venditore ambulante. Tutto, però, veniva compensato: il prezzo inferiore che veniva praticato equivaleva il peso. Rimaneva per la massaia la comodità di fare la spesa standosene comodamente a casa.

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Di Antonino Russo

Bagherese del ‘36, nel 1959 si trasferisce a Napoli per insegnare in una “elementare” nel popolare e pittoresco rione Vergini - Sanità. Si lascia coinvolgere dai fermenti culturali di Bagheria, dandosi proficuamente alla poesia, ma anche alla saggistica e alla narrativa. Collabora con numerose testate, è sociologo dal 1990.