Gio. Nov 21st, 2024

Senza temere smentite, le ricostruzioni del Professore Antonino Russo ci restituiscono una Bagheria che vorremo tutti potere non solo vedere, ma anche rivivere.

Ai primi del 1800 Don Pietro Scaduto nella zona tre portoni ha fatto edificare, al centro del suo palazzo, una chiesa in onore di San Pietro, che aveva eletto a suo santo protettore.

Don Pietro Scaduto, avendo saputo che a Palermo c’era una chiesa dismessa dove si vendeva un monumentale altare maggiore attribuito al Gagini, costruito con pregiati marmi siciliani, è andato a comprarlo. Durante il rettorato del Prof. Sacerdote Francesco Speciale, nel 1916, venne organizzata la Congregazione di San Luigi e la schola cantorum con gli alunni del ginnasio. La chiesa di San Pietro per diversi anni è rimasta succursale della Madrice. Nel 1937 è stata elevata a parrocchia. La madre di mia madre (che io non ho conosciuto perché è morta quando è nata la sesta figlia di mio nonno Nicolò Rotolo) era discendente di Pietro Scaduto. Mia madre e i suoi fratelli, quindi, erano anche eredi della chiesa di San Pietro. Per il parroco di allora, l’essere proprietari comportava il pagamento delle spese occorrenti per mantenere in vita la chiesa nelle sue varie funzioni. La famiglia Rotolo si è risolta a cedere i locali della chiesa alle autorità ecclesiastiche.

A cessione avvenuta, l’attività parrocchiale terminò di li a poco.

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Di Antonino Russo

Bagherese del ‘36, nel 1959 si trasferisce a Napoli per insegnare in una “elementare” nel popolare e pittoresco rione Vergini - Sanità. Si lascia coinvolgere dai fermenti culturali di Bagheria, dandosi proficuamente alla poesia, ma anche alla saggistica e alla narrativa. Collabora con numerose testate, è sociologo dal 1990.