Ven. Set 20th, 2024

Come le vecchie dediche di una volta. Affidata ai nostri spazi la narrazione di un legame familiare e di un amore. La storia di pezzi di comunità sana che si incontrano all’Imaccolata di Bagheria, sabato 1 luglio.

A cura di Gianluca Rizzo


Nonostante siano passati lunghi anni, la data del loro fidanzamento ancora è ben visibile lungo quel tubo pluviale color nocciola. Sì, finalmente sposi! Giampiero e Rosalia hanno deciso di coronare il loro sogno d’amore in un giorno di piena estate –  come è stato pieno di amore il loro rapporto -, dopo dieci anni dal loro primo “sì”. Lei 31, lui 30, entrambi giovani bagheresi.

Rosalia nasce il 6 maggio del 1992, in una famiglia bagherese. Ha un solo fratello, con il quale ha condiviso fortemente ogni fondamentale tappa adolescenziale ed esperienziale. Ha conseguito il diploma di ragioneria nell’anno 2010. E’ una ragazza volenterosa e molto impegnata nel sociale. La sua passione più bella, oltre che quella per l’Inter, è stata la musica strumentale. Di fatto per lunghissimi anni ha suonato all’interno del corpo bandistico “A.N.S.P.I Musica Nuova – Maria SS.MA Immacolata”, voluto fortemente dal compianto Sac. Mariano Lo Coco, il quale ha seguito pastoralmente la comunità di appartenenza di Rosalia -l’Immacolata. Cresce all’interno della chiesa comunemente conosciuta dai bagheresi come “Anime Sante”. Lì segnerà tutte le principali tappe della vita: battesimo, comunione, cresima… adesso il suo matrimonio.

Giampiero Romanotto è nato a Palermo, il 25 giugno del 1993. La sua famiglia ha origini monrealesi. Ha da pochissimi giorni compiuto 30 anni. E’ un ragazzo alto, ha occhi celesti, ed ha anche, e soprattutto, un carattere mite. La sua passione è quella del calcio. Tifoso del club calcistico del Milan, ha vissuto insieme ai suoi tanti amici tifosi tutti i momenti sia belli ma anche meno belli della sua squadra del cuore. La sua fede calcistica è incrollabile (come verso ogni amore, è stato calcisticamente parlando anche fortemente critico nei confronti della dirigenza della squadra milanista quando quest’ultima non andava a genio negli anni). Un’altra “fede” che non gli manca è quella verso il Patriarca San Giuseppe. Sin dai tempi di don Gino Lo Galbo (Madrice), infatti Giampiero è facente parte del gruppo dei portatori di San Giuseppe; instancabile, ogni anno, è puntualmente sotto la vara del patrono di Bagheria, insieme a tutta la comunità civile e religiosa, per festeggiare e pregare la figura del patrono universale della Chiesa. Anch’egli diplomato (diploma come ragioniere), lavora presso una azienda nel territorio locale.

Adesso, questa coppia di giovani nubendi bagheresi sono lieti di informare amici e parenti che si sposeranno giorno 1 Luglio 2023 prossimo, all’interno del santuario cittadino mariano dell’Immacolata (Anime Sante). Il rito del matrimonio sarà celebrato dall’arciprete don Giovanni Amendola, a partire dalle ore 16.00.

A seguire, un piccolo momento di condivisione di gioia e di ricordi nel sagrato della chiesa, con amici e parenti tutti, insieme ai novelli sposi.

Scrive il fratello della sposa:

Cara sorella, ho voluto pubblicare questo piccolo scritto/comunicato, perchè tutta la nostra comunità di Bagheria sapesse del felicissimo vostro momento. E’ difficilissimo scrivere brevemente quello che provo verso l’unica sorella che i nostri due genitori mi hanno dato. E’ vero, da sabato primo luglio la nostra casa sarà “un tantino più grande e un tantino più vuota”. Vorrei che tu sapessi che le porte del mio cuore sono state, sono e saranno sempre aperte per te, di fronte ad ogni eventualità vostre, problemi vostri ma anche gioie vostre future. Non mancherà il mio esserti vicino. Ti voglio bene, mia cara Rosalia.

Auguri infiniti per il tuo nuovo cammino coniugale, insieme al tuo sposo Giampiero, che ti e ci ama, come io mamma e papà abbiamo da sempre amato lui. Ancora tuo Francesco.

A Rosalia e Giampiero gli auguri della redazione che raccontando la loro storia ha voluto riappropriarsi di un ruolo svolto da cantori di un comunità, che non possono e non devono raccontare sempre e solo di morti, disservizi, incidenti, o peggio targhe, regalie e marchette.

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Di Ignazio Soresi

Classe 1969. Si forma dai gesuiti a Palermo. Studia Economia e Commercio, Scienze Politiche, Scienze Biologiche ed in età matura, Beni Culturali ad indirizzo Storico/archeologico. Opera in ambito turistico. Ha collaborato con diverse testate.