Gio. Nov 21st, 2024

Un caro saluto ed un bentornato nella nostra settimanale rubrica dove proviamo a riflettere insieme sulla pagina di Vangelo proclamata la domenica. Questa settimana affrontiamo un tema molto importante, oserei dire universale: la correzione fraterna ed insieme vediamo come la declina Gesù per noi.

L’episodio che la Liturgia ci ha proposto ieri vede Gesù insegnare ad i suoi discepoli come comportarsi quando un fratello commette un errore nei loro confronti. Li invita prima al dialogo personale faccia a faccia e poi, via via, se il fratello persevera nella colpa, arrivare a discuterne davanti a tutta la comunità. Ma il punto fondamentale non è questo, dobbiamo focalizzarci nell’ottica che anche il richiamo è una forma d’amore ed il volere chiarire ciò che è in sospeso è una manifestazione sia di esso che di cura per l’altro. Senza amore, infatti, non vi è una vera correzione fraterna ma soltanto una manifestazione di boria e di presunta superiorità. Anche la prima lettura, tratta dal libro del profeta Ezechiele, tratta lo stesso argomento e ci raccomanda, qualora vedessimo un fratello commettere qualcosa di sbagliato, di ammonire perchè, in caso contrario, peccheremmo di omissione ed il suo peccato è come se diventasse nostro, sarebbe più giusto dire che si aggiungerebbe alla lista. Ultimo passaggio, ma non meno importante, è il risultato della nostra correzione. Se essa è fatta con amore, non s’imporrà all’altro in maniera prepotente, come se fosse l’ordine di un superiore, ma lascia liberi. Lascia liberi di continuare nell’errore, ecco il motivo per cui Gesù ci spiega il tutto dividendo in più fasi. Vorrei concludere con una frase di S. Agostino che è una perfetta sintesi di tutto ciò: ama e fa’ ciò che vuoi; sia che tu taccia, taci per amore; sia che tu parli, parla per amore; sia che tu corregga, correggi per amore; sia che perdoni, perdona per amore; sia in te la radice dell’amore, poiché da questa radice non può procedere se non il bene”.

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Di Walter Di Gristina

- Studente di giurisprudenza - Giovane francescano - amante della giustizia, dello sport, della buona cucina e della filosofia.