Risultati elettorali e coalizioni: analisi della campagna elettorale.
di Vincenzo Martorana.
Spettacolare campagna elettorale e spettacolari risultati. Congratulazioni a chi è stato eletto e a chi ha faticato nel tentativo. Una campagna in cui è successo di tutto e di troppo: coalizioni che si sono sciolte al sole tripolitano, compromessi stoici, incontri con Alemanni vari, svolazzamenti di Cateni, la Grande Armata delle Sette Liste a supporto del sire. Sullo sviluppo tumultuoso e opaco della campagna elettorale restano nodi non sciolti e che difficilmente saranno chiariti. Uno grosso riguarda il M5S che ha appoggiato un tentativo di coalizione senza preparare una lista d’appoggio. Singolare no? L’ex sindaco Cinque, candidato alle europee, porta il movimento a più del 30% dei voti. Segno tangibile di un legame con gli elettori che è ancora vivo, ma che non viene speso per rafforzare una coalizione di opposizione? Perché? L’offerta elettorale si è consolidata in una pluralità di sfumature democristiane. Il 90% del pedigree dei candidati sindaco è democristiano! E’ sicuramente frutto di una serie di coincidenze, ma credo abbia un significato più profondo. Certo, al mio occhio distratto sembra ancora funzionare la gestione dei pacchetti di voti per tribù. Non mancano le eccezioni, persone che hanno avuto un impatto pubblico e che hanno ricevuto un consenso corrispondente, ma sono appunto eccezioni. Accanto a loro vedo candidati che si sono spesi da tanti anni per la comunità, che arricchiscono il discorso pubblico e che non hanno avuto il riconoscimento elettorale che ci si poteva aspettare. E ancora ci sono altri candidati che, sicuramente per mia ignoranza, non hanno avuto un profilo pubblico che possa giustificare la messe di preferenze raccolta. Infine ci sarebbe da analizzare la Fenomenologia di Filippo Tripoli, ma per quello ci vuole qualcuno bravo.
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