Ven. Set 20th, 2024

Bentornati al nostro settimanale appuntamento di riflessione sulla pagina di Vangelo proclamata la domenica. Questa settimana Gesù ci consegna una parabola ma che nasconde il grande mistero della sua morte e risurrezione. Vediamo insieme

Il brano di ieri, domenica 8 ottobre, vede Gesù raccontare una parabola, la parabola del padrone della vigna. Il padrone pianta e cura la vite, non è un caso che Gesù ci parli di una vite; difatti questa è molto difficile da lavorare, richiede molto tempo e molta cura mentre l’uva, frutto della vite, è molto costosa, anche di questi tempi. Al momento della coltura, il padrone manda dei suoi servi ma i contadini li percuotono e li uccidono. Di nuovo, il padrone manda altri servi ma il risultato è lo stesso. Infine decide di mandare il suo unico figlio, l’erede, pensando che almeno di lui avranno pietà e lo tratteranno con riguardo ma i contadini fanno l’esatto ragionamento opposto, decidono di ucciderlo pensando di spartirsi loro l’eredità. Alla fine del racconto Gesù pone una domanda agli anziani: “Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?”. La risposta degli anziani è specchio perfetto della nostra mentalità, essi pensano che il padrone li farà morire miseramente così come i contadini hanno fatto con i suoi servi e il suo unico figlio. Ma Gesù, ancora una volta, esce dai nostri schemi e risponde così: «Non avete mai letto nelle Scritture: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo;
questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”?
Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti». Ecco che per comprendere questa risposta, dobbiamo guardare meglio ciò che la parabola dice. Infatti, la vigna è la terra, il padrone è Dio, i servi uccisi sono i profeti che hanno profetizzato la venuta del Messia al popolo d’Israele e il figlio del padrone è Gesù. Con questa parabola Gesù vuol dire che andrà in contro alla morte, ad una morte violenta ma da essa nascerà un nuovo regno che produrrà frutti in abbondanza. Tante volte noi sperimentiamo lo scarto e la delusione, ma dobbiamo essere consapevoli che dietro ciò c’è sempre un qualcosa di molto più grande che non siamo capaci ne di vedere ma nemmeno di comprendere. Dio ci porterà lì se abbiamo la pazienza e la tenacia di andare avanti e sopportare i momenti più bui, solo così il nostro frutto sarà dolce.

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Di Walter Di Gristina

- Studente di giurisprudenza - Giovane francescano - amante della giustizia, dello sport, della buona cucina e della filosofia.