Mer. Feb 26th, 2025

Il ritrovamento di un pelosetto smarrito (o abbandonato) porta ancora a riflettere sulla gestione del benessere degli animali. Clientele??? Parentopoli???


Domenica, poco dopo la mezzanotte, un gruppo di ragazzi, in via D’amico nei pressi di un noto locale, trova un cane di piccola taglia, dotato di collare. Convinti che il padrone fosse non troppo distante lo hanno un po’ coccolato per rassicurarlo, nessuno però si è fatto vivo. Come si può vedere dalle foto, il cane è un cane sano ed in buone condizioni, non un cane randagio, a guardarlo sembra un meticcio adulto di Jack Russell e Bulldog Francese.

Prima di chiedere aiuto a me, hanno fatto quello che normali ragazzi poco più che ventenni, in una citta normale, avrebbero fatto: hanno chiesto un po’ in giro, hanno chiamato il numero di emergenza che gli ha risposto di non avere competenza indicando il comando di polizia municipale come referente del fenomeno randagismo in città, e quindi l’hanno chiamato senza ottenere risposta. Si sono spostati fino l’area di sgambamento nella speranza di trovare magari una locandina con numeri utili, ed essendo a piedi, il cane li ha seguiti passo passo.
Poi, alla fine, mi hanno chiamato, abbiamo messo post sui social (ma era già l’una e mezza).
Avendo un cane di famiglia molto territoriale, non potendo quindi ospitarlo, abbiamo sistemato il trovatello con cibo, acqua ed un rifugio di fortuna nei pressi del mio portone in via città di Palermo. Stamattina purtroppo non c’era più.
Quando lo abbiamo lasciato lì è stato come abbandonarlo, e tutto quello che scrivo ormai da anni, per questi ragazzi, che sono miei lettori, ha avuto ancora più senso.
In una sera di svago, hanno fatto un ulteriore passo verso la consapevolezza di quanto il mondo degli adulti, di cui sono ormai parte integrante, sia un mondo di merda.
Hanno scoperto che dopo le 20 la polizia municipale non fa servizio e per quanto possibile, le strade sono lo specchio dell’incuria e della solitudine tanto comode alle illegalità, dove spesso, loro stessi non sono a proprio agio
Hanno scoperto che non esiste una struttura di ricovero municipale per cani e gatti, perché praticamente una loro coetanea, insieme alla moglie di un politico (dalla cui lista viene espresso l’assessore ai lavori pubblici), aveva ricevuto l’incarico di progettare il canile pur essendo la figlia di una dipendente del Comune di Bagheria con incarico di Posizione Organizzativa proprio nell’ufficio che assegnava l’incarico.

Hanno scoperto che questa vicenda (la si potrebbe definire una piccola parentopoli?) ha rallentato di almeno tre anni la realizzazione della struttura (per la quale c’erano i fondi e il terreno), perché le maestranze interne si sono rifiutate poi di realizzare il progetto.
Li ho informati di come quella stessa dipendente PO pare abbia firmato almeno tre ordinanze di demolizione per abusivismo, che sarebbero state annullate da altrettante sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativa e che nonostante tutto questo (la vicenda del canile ed eventuale danno economico cagionato da queste sentenze), sia stata chiamata con un ruolo di Elevata Qualifica alla GESTIONE DEI BENI CONFISCATI ALLA MAFIA.

Hanno scoperto che l’aria di sgambamento, al posto di una locandina con i numeri utili, espone uno striscione pubblicitario di un negozio di articoli per animali. Apprendono da me che ne è stata affidata la gestione ad un veterinario che ne ha di fatto l’uso esclusivo, detenendone le chiavi d’accesso, senza che ci sia stato un iter di affidamento pubblico, e che la cosa la si fa passare come fosse un atto di adozione del verde pubblico in un patto di cooperazione che è cosa diversa dall’affidamento e, soprattutto, non prevede alcun tipo di ritorno economico per il privato il quale, invece, su una pagina social, che richiama ambiguamente al luogo pubblico, fa pubblicità al suo ambulatorio. Lo stesso professionista ha una convenzione con il Comune per sterilizzare 100 gatti (CHE DOVREBBERO ESSERE TASSATIVAMENTE RANDAGI) con un rimborso di spese vive di 20 euro ad animale, con il plauso dell’amministrazione che sembra omettere della disponibilità di altri due veterinari offertisi di sterilizzare 20 gatti l’uno, senza rimborso spese.


Hanno scoperto che un amico di vecchia data dell’assessore al benessere degli animali, la cui moglie gestisce un altro negozio di articoli per flora e fauna, organizza le prenotazioni per i servizi di microchippatura e quelli di sterilizzazione (compresi quelli di cui sopra), che sono servizi erogati dall’ASP e non dal comune. E possibile pensare che ne possa trarre vantaggio nella sua attività?
Domenica con quei giovani siamo rimasti a parlare fino alle tre del mattino: i ragazzi erano distrutti, dal confronto con la realtà.
Il cane stamattina non c’è più, speriamo sia tornato a casa.

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Di Ignazio Soresi

Classe 1969. Si forma dai gesuiti a Palermo. Studia Economia e Commercio, Scienze Politiche, Scienze Biologiche ed in età matura, Beni Culturali ad indirizzo Storico/archeologico. Opera in ambito turistico. Ha collaborato con diverse testate.