La vicenda di un’ “Ave Maria” in classe coi bambini, apre un mondo di riflessioni che spaziano dal culturale al cultuale. Ne parliamo nel giorno più importante per i Cristiani.
Una vicenda che ci lascia non indifferenti. Spesso nelle ritualità religiose leggiamo un forte legame con la tradizione familiare e cos’è la nazione se non un insieme di famiglie. Ma non riusciamo a farci una idea precisa sulla vicenda, troppe variabili, su come i bambini possano avere vissuto il gesto, su come lo hanno vissuto i genitori, sulla eccessiva intransigenza e censura, da entrambi i punti di vista.
Registriamo l’iniziativa del già consigliere del Comune di Palermo, Igor Gelarda.
Parte dalla Sicilia, una petizione contro la sospensione maestra Francescangeli: “Credo che ciò che è successo ad Orestano sia terribile. Non si può sospendere una docente per avere fatto pregare dei bambini in classe, o per aver dato loro dell’olio benedetto. Se non è questa persecuzione nei confronti dei Cristiani poco ci manca. Abbiamo lanciato una petizione su change.org perché intervenga immediatamente il Ministro su questa vicenda e si revochi subito la sanzione alla docente. I nostri bimbi sono ormai, purtroppo, abituati a vedere cose terribili e schifose per strada e in televisione. La preghiera alla madre di Dio non può fare male a nessuno. Chiedo alla gente di aiutarci a raccogliere le firme fermare questa assurdità”
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Riteniamo che questa vicenda dovrebbe essere affrontata a più voci, in quello che potrebbe essere un interessante dibattito culturale e sociale posto che le due prospettive vanno intese nelle due differenti accezioni, invitiamo tutti i lettori pertanto ad esprimere la loro opinione.
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