Diventa priorità a Bagheria, alla luce di certe cronache, una narrazione a senso unico. Bagheria è raccontata anche da alcuni cantastorie stonati, e quel che si racconta fa male alla città e al concetto universale di intelligenza.
Cantiamo dei lavori in Contrada Incorvino annunciati nella conferenza stampa di fine anno 2021, le foto di inizio dei lavori pubblicate in ogni dove con due operai e un Bobcat e infine la notizia dei giorni scorsi che la zona è talmente abbandonata che hanno pure rubato i coperchi dei tombini.
Ma il peggio non è questo. La dichiarazione del Sindaco Filippo Maria Tripoli sul Giornale di Sicilia, accettata senza controbattere è la prima stonatura dei cantastorie: “la ditta ha avuto difficoltà a reperire i materiali a causa della pandemia, per questo i lavori sono in ritardo”. Qui si apre la terra e dalla decima bolgia dell’ottavo cerchio dell’inferno esce Gerione che cerca la moglie di Putifarre, bugiarda per eccellenza, tanto è grossa la sciocchezza. Ma davvero??? Nel 2023??? Ma perché ci mettono micro conduttori nell’asfalto??? Ma veramente ci ha preso tutti per cretini? Era, anche la stessa scusa dei lavori infiniti del plesso scolastico Bagnera, tranne poi scoprire che in quel caso è un errore di realizzazione che ne impedisce il collaudo e la consegna.
Cantiamo di palazzo Busetta e le inaugurazioni periodiche. In questo caso la baggianata è molteplice, e rischia di ridicolizzare la figura di una vittima di mafia. Si è diffusa nei giorni scorsi la notizia “dell’intitolazione della palazzina a Pietro Busetta e l’apposizione di una targa in memoria nella sede comunale delle Politiche Sociali”; diffusa allo steso modo dall’organo Ufficiale di propaganda del Comune e dai media.
Dal luglio del 2022, palazzo Busetta, con atto notarile mostrato alla stampa su mia richiesta, è stato ceduto in comodato d’uso gratuito all’ASP come condicio sine qua non, per l’ottenimento del finanziamento a valere sui fondi del PNRR per la realizzazione della casa di comunità. Prima nota stonata: quella non è più sede Comunale (o non lo dovrebbe essere) e la presenza degli uffici delle politiche sociali, è per gentile concessione. Come sarebbe stato brutto e sopratutto inutile ai fini propagandistici, scrivere: intitolazione della sede dell’Asp presso cui si realizzerà… ecc ecc ecc, perde l’effetto adescante. Lo stesso sindaco chiarisce in poche parole, rilasciate ai giornalisti, la seconda nota stonata: “il palazzo era già stato intitolato tanto tempo fa alla memoria di Pietro Busetta”. Reo confesso!!!
Cantiamo della convezione FUA, Aree Urbane Funzionali, con i comuni limitrofi per lo sfruttamento di finanziamento previsti per la Città Metropolitana di Palermo, che nella narrazione viene data come firmata anche dal Comune di Bagheria, tranne poi specificare, un rigo dopo, che deve essere ancora formalizzata la firma dopo l’approvazione del consiglio comunale.
Come se fosse un passaggio facile e si ignorassero le beghe tra maggioranza e opposizione. Martedì sarà una giornata difficile a palazzo Ugdulena, tra un ordine del giorno per la seduta di consiglio comunale, che contiene un errore su una procedura che non potrà essere applicata, le dimissioni e la nomina di almeno un assessore, e voci di mercato, che parlano anche di un altro neo assessore, di un gruppo consiliare spesso accusato di fare da stampella, che potrebbe trovare nuova più comoda collocazione.
Ormai la storia di questa città, chiunque la canti, ha una innegabile valenza didascalica: la vecchia politica non è morta e a Bagheria è di casa e gioca in casa.
#bravofilippocomplimenti #bagherianonecomunepertutti
Apri gli occhi insieme a noi. Rimani sempre aggiornato: