Walter è uno di noi. Potete leggere pochi cenni della sua biografia per capire chi è. Walter è impegnato attivamente: è un giovane che coopera con giovani, non per interesse, non per politica, ma perché pensa di volergli bene. Sugli atti vandalici nei luoghi di culto, Walter vuole dire la sua e la vuole dire ai suoi coetanei.
Ad inizio settimana si sono diffuse notizie su alcune bande di ragazzi che hanno deciso di, rovinare il sagrato della Chiesa della Natività della Beata Vergine, più nota come chiesa madre, ed imbrattare il pulmino della parrocchia del Santo Sepolcro, utilizzato per le gite degli anziani e dei bambini. Ovviamente sono state informate le autorità competenti dai due parroci. Padre Filippo Custode, tramite un post su Facebook, si rivolge direttamente ai rei del fatto ponendogli le domande che tutti noi ci siamo chiesti: “perché tanta cattiveria?” e, ancora meglio, “a quale scopo?”.
Sono domande alle quali non è facile dare una risposta, resta però la grande amarezza nel vedere e subire certi atteggiamenti i quali, sono solo una parte di un fenomeno sociale che, ormai, non può essere ignorato: le gang. Le gang, che siano baby o meno, sono entrate ormai nelle nostre città e, purtroppo, seguono l’esempio sbagliato che gli viene fornito nell’approcciare questo stile e questa mentalità, la mentalità del dominio del territorio, o in gergo della zona, e la concezione del potere fare quello che si vuole.
Basta passeggiare per le vie del paese durante le sere del fine settimana per vedere dei ragazzi combinare guai per strada. Da cittadini civili, e per chi si professa cristiano, la via da percorrere non può essere soltanto la repressione poiché tante volte si tratta di persone ferite dentro, che spesso fanno i conti con forti disagi sociali accresciuti dal periodo adolescenziale, che cercano attenzione e stimoli per sentirsi grandi e forti.
Adesso, dato che ho più o meno la loro età, voglio parlare anch’io con loro.
Cari ragazzi, o meglio, bella raga com’é? So cosa provate, io stesso ho passato molto tempo per strada e proprio per questo vi capisco. Molti vi insultano, vi giudicano e vi puntano il dito contro, è probabile che ormai vi siate pure abituati e, sotto sotto, pensate di meritare quegli insulti e vi identificate nelle parolacce che vi dicono. Ma io vi rispondo che non è così, è facile parlare per partito preso e quando le vicende non ti toccano. Voi, in realtà, siete come tutti gli altri, non avete nulla in meno di nessuno anzi, credetemi, siete più intelligenti e veri di tanta “brava gente”. Se posso darvi un consiglio, sognate. Si, sognate perché il sogno è la base degli uomini e delle donne che un giorno saremo, e poi impegnatevi per realizzarlo. E se i soldi non bastano tranquilli, un vecchio proverbio dice “aiutati che Dio t’aiuta”, ecco voi intanto cominciate a muovervi che al resto poi pensa Lui ed invece di rovinarle, entrate nelle chiese, vi garantisco che “no” non ve lo dirà mai nessuno. Mi raccomando allora, sognate e sognate tanto anche le cose più impensabili perchè come dice San Francesco d’Assisi: “cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprendete a fare l’impossibile.” Bella raga.
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