A Bagheria invece si nomina il settimo assessore uomo. Benvenuti nel 2024, dove si parla tanto di parità di genere, ma siamo pur sempre siciliani legati ancora alle forme di patriarcato. La giunta di Bagheria è a rischio.
Avevamo anticipato i tempi annunciando già una decina di giorni fa (come potete leggere qui), il ricorso al Tribunale amministrativo regionale, presentato insieme all’Associazione Nazionale per la Giustizia Giusta, l’A.Na.G.G, chiedendo lo scioglimento della giunta comunale di Bagheria, che, come dimostra anche la protesta davanti all’Ars, non rispetta la normativa sul rispetto della percentuale delle quote rosa.
La protesta trasversale a sigle e bandiere, che ha richiamato in Sicilia anche l’On. Laura Boldrini, già presidente della Camera dei Deputati, nasce dall’intenzione del governo Schifani, di non recepire la legge nazionale che ne prevede il 40%, invece dell’attuale 20%.
Una scelta anacronistica, che mal si sposa con le esigenze di pari opportunità a tutti i livelli in una regione, quella siciliana, dove il gap di genere è una problematica reale, e si legge nella percentuale di donne disoccupate, nel gap retributivo tra uomini e donne, negli ostacoli alle carriere nella maggior parte dei settori.
Che non si rispettino allora, le cosiddette quote rosa nella composizione dei governi locali, o che si lavori addirittura per mantenerle inferiori, rispetto allo standard nazionale, non ci pare in alcun modo sintomo di modernità.
Nello specifico del Comune di Bagheria, dove la composizione della giunta è mero scambio politico, dove non ci sono competenze specifiche, ma ogni assessore rappresenta la sua lobby, la sua associazione, il suo feudo elettorale garantito da aspettative varie, disattendere quest’ultime sarebbe una vera disdetta e una possibile emorragia di consensi.
Emorragia che potrebbe diventare mortale se il demiurgo di Bagheria, il messia, il nuovo salvatore dovesse tradire gli elettori bagheresi per candidarsi alle regionali, cosa che sembra ormai certa.
Chi ci sarà dopo di lui, a garantire la necessaria continuità?
E nel frattempo per non farci mancare nulla, in queste ore e finalmente arrivata la nomina anche per il settimo assessore uomo, il tanto atteso Biagio Sciortino, dal quale attendiamo il mantenimento della promessa: sei mesi di indennità in beneficenza.
Una delle battaglie che si dovrebbero condurre parallelamente a quella delle pari opportunità, sarebbe quella di rendere obbligatorie, a qualsiasi livello di governo, ma sopratutto nel locale dove la clientela è dietro l’angolo, le giuste competenze per la giusta delega assessoriale.
Resta sempre aggiornato con noi. Scegli tu come: clicca sull’icona e seguici.