Ennesima puntata della campagna elettorale del primo cittadino che si svolge oggi in due tempi: il proclama del niente e la sede alla pro loco di Aspra.
Il Secondo tempo ci sembra tanto inutile, nell’ottica della sopravvivenza alla prossima, più che eventuale, discesa in campo nella tornata elettorale per il rinnovo del comune tra meno di un anno e mezzo. I componenti della pro loco di Aspra non sono quel che si dice “duci ri mussu”, hanno esperienza anche politica e sono sufficientemente lungimiranti per non restare incantanti con l’assegnazione di una sede. Questi tentavi di avvicinamento consensuale (inteso come “ricerca di consensi”) rendono, per altro, il clima elettorale asprense non proprio serenissimo, visto le pluralità di espressioni sul territorio, per citarne una, quella dell’assessore Andrea Sciortino, che è notoriamente altro rispetto alla pro loco (o quanto meno rispetto ad alcuni suoi componenti); qualunque cosa, chiunque vorrà dire a proposito, non cambierà questa realtà.
Ma l’atto eccelso di parac… Ehm… di furbizia comunicativa lo si raggiunge con il proclama di oggi sulla cittadella dello studente.
Ma esattamente, oggi, in data odierna, che cosa si è fatto per la realizzazione del progetto? C’è qualcuno che lo capisce? Quale è la notizia per cui l’argomento torna agli onori della cronaca (a parte necessità di immagine)? “La politica è concretezza” pontifica Tripoli dal sito istituzionale del comune e dalla sua pagina Facebook.
Bene cosa c’è di concreto in quanto annunciato oggi???
NIENTE!!!!
Su una strada che, il sindaco dimentica di dire, fu acquisita dall’amministrazione Cinque, a condizioni molto più che convenienti, la città metropolitana di Palermo (e non il comune di Bagheria), realizzerebbe una cittadella dello studente con fondi a valere del PNRR, di cui esiste uno studio di fattibilità redatto da maestranze comunali con suggerimenti di sei giovani (diconsi sei, di cui un paio nemmeno più studenti, seduti ad un tavolo), che è poco più di un atto di indirizzo, e che sarà comunque rimesso in discussione quando “sarà pubblicato a breve, in gazzetta ufficiale, un concorso di idee per lo studio di fattibilità e la messa in gara per la realizzazione”. Molto generica la cronologia “a breve”, perché al momento nulla c’è.
Il progetto avrebbe e avrà un senso, se inserito in un contesto di valorizzazione di un grosso polo didattico, con la realizzazione ed implementazione delle infrastrutture (che invece non sono stato oggetto di proposte presentate da questo lungimirante Comune) vista anche la vicinanza della biblioteca Comunale, recuperata alla fruizione negli ultimi anni e a rischio di smantellamento per fare posto ad un museo del cinema.
La serie di proclami da qui a sei mesi prima delle elezioni comunali (quando questa giunta null’altro potrà fare se non l’ordinario), sarà innumerevole, quantitativamente paragonabile a tutti quegli interventi su cui non si farà mai nulla per non immettersi in pericolosi cul de sac mangia voti.
Ma ancora più numerosa sarà la serie di cose su cui si proverà a tacere e a fare passare in sordina, per lo stesso motivo di immagine, che prevarica a volte le priorità vere del territorio.
Bagheria non è un Comune per tutti.