L’utilizzo della cosa pubblica per pagare cambiali al proprio elettorato non è cosa nuova e si intreccia a livello locale e a livello regionale con il progetto per villa Cutò.
Storie
Parecchi anni fa visitai a Monaco di Baviera, lo schloss Nymphenburg, splendido esempio di barocco italiano in terra alemanna, più o meno coevo delle ville Bagheresi.
Residenza di famiglie reali, è oggi aperto al pubblico mantenendo gli arredi dell’epoca ed il meraviglioso parco annesso. Conta decine di migliaia di visite l’anno e l’unico contatto con il moderno è la biglietteria in un corpo basso dove è possibile anche trovare qualche souvenir.
Tradotto: non ti faccio vedere solo i muri, ma ti restituisco uno spaccato di quei tempi. Stanze complete arredate di tutto punto.
Le ville di Bagheria, hanno subito ben altro destino. Depauperate di ogni bene spesso dagli stessi eredi nobili che, come da manuale, dilapidavano i capitali in vizi e gozzovigli, hanno pure subito il sacco e l’abbandono delle miopi gestioni sia private sia pubbliche, tanto che oggi sono diventati freddi contenitori di modernità varie avulse dalla natura stessa della sontuosa dimora, ma pure dal territorio con il quale a volte si cercano e si forzano legami inesistenti con tali modernità, purché di Kultura con la K, si parli.
Non più il reale valore storico di un simbolo di altri tempi, ma suggestione di valore aggiunto ad eventi che si incastonerebbero ugualmente in altri contesti contemporanei, forse più consoni.
Un illuminato trend (si fa per dire), non so se solo bagherese, che si è imposto negli ultimi anni, in cui ad esempio, per una serie di incroci di sudditanze varie, non si è potuto scegliere una figura innovativa e competente per la direzione del museo Guttuso, che leggende metropolitane indicherebbero come ancora gestito (da remoto) dall’ex direttrice in pensione, effettivamente ancora ben inserita nel contesto, tanto da essere chiamata oggi nel comitato tecnico scientifico che si occuperà del progetto della Casa Museo del Cinema a palazzo Cutó.
Nel frattempo in altri palazzi
Palazzo dei Normanni altrimenti noto come Palazzo Reale, ha ben altra storia. Oggi è sede dell’Assemblea Regionale Siciliana.
L’organo di governo regionale ad ogni approvazione di finanziaria elargisce una mancetta più o meno congrua a seconda del fatto che si sia in maggioranza o opposizione, per ogni deputato, che la destina al proprio collegio (ma più propriamente al proprio elettorato e dicendolo così, più chiaramente se ne capisce la natura). Spesso è il referente in ambito locale che indica la direzione che la mancetta deve prendere ed è per questo che certi referenti hanno una lunga coda di ammiocugino sparsi in vari ambiti.
La mancetta di 200mila euro per il referente del PD bagherese, il Vicesindaco Daniele Vella passa attraverso l’Onorevole Valentina Chinnici. Di questo modus operandi, ne traccia perfettamente i contorni l’On. Ismaele La Verdera, che rivendica in questi giorni, come gesto di onestà intellettuale, la scelta di avere rifiutato di partecipare a questa spartizione.
L’elargizione della Chinnici va in direzione della realizzazione della Casa Museo del Cinema a palazzo Cutò.
Palazzo Cutò
Nonostante un restauro esterno con un indirizzo opinabile e con un ritardo inaccettabile (che il bravo giornalista bagherese DOC imputò alla guerra in Ucraina), palazzo Cutò, all’interno è poco più di un rudere.
A restituire un minimo di dignità, la presenza a primo piano dell’Associazione Giuseppe Bagnera e dell’esposizione parziale della collezione del suo presidente Angelo Restivo.
In uno degli ambienti Restivo e il suo curatore scientifico, la storica dell’arte Dott.ssa Lisa Sciortino, hanno allestito una ricostruzione dello studio dell’illustre bagherese a cui è intitolata l’associazione.
Un tentativo di rendere vivo un altro freddo contenitore che però oggi rischia di essere sfrattato per fare posto proprio alla Casa Museo del Cinema. Sfrattato senza pietà, anche perché nonostante le istanze reiterate, la Sovrintendenza ai Beni Culturali, inspiegabilmente non gli riconosce le tutele dell’interesse storico. Quella Sovrintendenza che anni fa, battagliava sul territorio ad ogni flatulenza dei 5 Stelle al governo, e oggi che la dirigente di allora è consulente a titolo gratuito del comune, non si avvede di certe cose.
Backstage
In italiano: retroscena.
Qualunque consulente a titolo gratuito di un ente locale, comunque potrebbe, influenzando le scelte dell’ente stesso, spingendo in una direzione o in un’altra, esercitare forme di persuasione. Come si potrebbe spiegare la resistenza a riconoscere il valore della collezione Restivo da parte dell’ufficio di provenienza della consulente (quello diventato distratto)? Forse per potere disporre più facilmente spostamenti coatti dalla sede dove era ospitata? Si dice che l’interesse specifico di due membri del comitato, uno dei quali pare inserito solo per appartenenza politica, sia di impostare i figli alla direzione della casa museo. Se di diceria di malelingue si tratta, lo sapremo solo alla realizzazione della struttura e alla indizione dell’eventuale bando di assunzione delle figure necessarie, bandi che questa amministrazione avrebbe la tendenza a cucire addosso a certi candidati, come sarebbe avvenuto nel recente passato per due figure dirigenziali.
Giusto una ulteriore curiosità: la mancetta regionale di 200mila euro non è l’unico finanziamento intercettato. Per la riqualificazione di palazzo Cutò erano arrivati prima altri 147mila euro da non so più quale fondo. 147mila e non per esempio 151mila. Sarà perché sotto i 150 mila le assegnazioni dei lavori si possono gestire… ehm… più facilmente?
…il progettista incaricato (del)la definizione degli interventi progettuali in parola si avvarrà della
consulenza dell’arch. …omissis, nella qualità di consulente a titolo gratuito in
materia di gestione degli interventi di conservazione e valorizzazione del patrimonio
monumentale di proprietà comunale, giusta Determinazione della Direzione II – E.Q. Cultura –
n. 1771 del 12/09/2024.
(Det.dir. 789 del 23/12/2024)
Epilogo
Per la realizzazione della Casa Museo del Cinema, l’amministrazione farebbe affidamento soprattutto ad alcune collezioni private di alcuni concittadini. Non tutti sono cosi convinti di questa iniziativa, tanto che ci sarebbe difficoltà oggettiva in un futuro allestimento. Ironia della sorte Angelo Restivo sta catalogando la sua collezione di locandine che conterebbe oltre 800 pezzi. Il Comune di Bagheria che lo vuole sfrattare si sarebbe proposto di acquistarla.
Priorità…
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