Dall’articolo su Blog Sicilia ad oggi nessun commento ufficiale, è tutto vero? Sta bene a tutti? Qualcuno si ricorda che c’è una città difficile da amministrare ?
L’articolo di Manlio Viola, direttore della testata online Blog Sicilia, riassume la convinzione di molti osservatori del panorama politico locale certi della direzione verso la quale questa amministrazione, che nel finto civismo ha nascosto una grossa fetta dell’elettorato di sinistra bagherese (ma anche tutti quelli che avevano voglia di poltrone e che di bandiere e ideologie se ne fottono bellamente n.d.a.), prenderà presto.
La direzione è quella della Democrazia Cristiana e non averla smentita può significare solo la bontà dell’ipotesi. Ma la presenza del Sindaco Filippo Maria Tripoli a Ribera durante la Festa dell’Amicizia al tavolo di Cuffaro, non era passata inosservata.
Ma allora cosa trattiene il sindaco di Bagheria dal fare il passaggio ufficiale già adesso? Opportunismo politico (la sua vera, unica, bandiera).
L’appoggio del PD locale che nonostante il gioco a nascondino, esprime il vicesindaco e garantisce copertura regionale e quella fetta di elettorato convinto erroneamente che i loro valori siano rappresentati da quelle due o tre iniziative kulturali che piacciono a pochi eletti ma sono fatte coi soldi di tutti, è un appoggio importante.
Con il sistema di reclutamento messo in atto dalle associazioni nelle due direzioni, della kultura e delle politiche sociali, sono pezzi che il sindaco non può perdere.
Le politiche sociali hanno una pletora di cooperative che gestiscono servizi per il comune che sono sistemi porta voti. Basti pensare ad una serie di volontari a disposizione di alcune associazioni che in realtà dichiarano (troppo ingenuamente) di lavorare per queste, in quanto retribuite con piani di sussidio e inserimento elargiti dall’amministrazione, sempre alle stesse persone da anni e che dovrebbero invece rotare ai vari nuclei indigenti.
Quando hai questa corresponsione di amorosi sensi e gli interessi sono fortissimi, come fai a schierarti? Come rinunci ad una così comoda realtà che ti garantisce voti laddove proponi sopravvivenza?
Ma come giustificarsi nei confronti di quell’elettorato che nei valori della sinistra crede davvero e ci crede in maniera disincantata? Come giustificare a se stessi la permanenza in maggioranza sedendo al tavolo della DC ( he nei loro racconti è l’incarnazione di satana?).
Ma la continuità politica di Tripoli a secondo (ed ultimo) mandato, non può essere un eventuale futuro assessorato comunale o una vicesindacatura. Quello che Bagheria sa perfettamente è che alcuni in città hanno la politica come mestiere ed altri hanno la politica a garanzia del proprio mestiere. In qualunque delle due categorie si trovi il nostro sindaco, non potrà fermarsi qua.
L’ipotesi dell’Ars non è assolutamente ipotesi peregrina, e a Tripoli firmarsi Onorevole negli atti ufficiali, piace molto e lo si vede.
Alla Democrazia Cristiana locale e non, a parte qualche mal di pancia (legittimo e che gode della mia stima personale) non pare vero di potere rientrare nella stanza dei bottoni, ma non vuole lasciare tempo e spazio ad altri.
Appare chiaro che certe imboccate vanno in questa direzione: smuovere elettorato ed opinione pubblica affinché i tempi previsti (2026) si accorcino sensibilmente (domani mattina o giù di lì) pregustando un inevitabile inserimento in giunta, ma anche la difficoltà di gestione con il PD e con Sinistra Italiana che anch’essa sotto mentite spoglie vanta un esponente di tutto rispetto, vicepresidente dell’ANPI che si dichiara comunista alla Mario Brega con due pugni alzati. Come si rinuncia alla maggioranza e alla presidenza delle commissioni? Ma poi perché? Per la DC in giunta nel 2026?
Tutti stanno zitti e la città dimenticherà… e da qui al 2026 le cose possono cambiare magari concedendo un terzo mandato agli amministratori locali.
Ebbene in tutto questo c’è un città che sta subendo altre scelte di natura canteriale (neologismo n.d.a.) e di appalto pubblico ad uso e consumo di altri potentati quelli che fanno politica per garantirsi il lavoro anzi I LAVORI, che tra subappalti e progettazioni sono messi al riparo da ogni scaramuccia.
E c’è un bilancio che, nonostante l’approvazione, non supera tutti i criteri come scrivono i revisori dei conti.
Un Comune con un importante disavanzo (circa 18 milioni di euro) che non ha un piano di riequilibrio ma che non è in dissesto (??????) e che chiede alla Tesoreria un anticipo di ulteriori 10 milioni per la gestione ordinaria da prelevare dal fondo mutui e dal gettito tributi, solo dopo la revisione. Con 6 milioni di euro nel fondo crediti di dubbia esigibilità che potrebbero non diventare mai soldi.
Resta sempre aggiornato con noi. Scegli tu come: clicca sull’icona e seguici.