Sab. Apr 12th, 2025

Nulla di grave, non cambierà il modo di percepire la politica tornata in città, ma almeno a quelle tre o quattro persone pensanti rimaste, la soddisfazione di una inutile onestà intellettuale.

Non illudiamoci: il ritorno di alcuni simboli da appiccicare in faccia a certi elettori ideologici del piffero, non significa moltissimo, perché vale il presupposto primigenio che a Bagheria siamo tutti democristiani della vecchia repubblica… TUTTI, PROPRIO TUTTI!!!
Ma intanto i simboli finalmente ci sono, alcune maschere sono cadute e altre cadranno.
Così la sera nel proprio lettino, se la coscienza ha un filo di voce, starà dicendo a qualcuno: hai visto i valori di sinistra e dei partigiani, sviliti e offesi dallo stare in maggioranza con la Lega di Salvini? Hai visto i valori dell’Italia prima di tutto, del fermiamo i migranti, sviliti dal condividere l’azione amministrativa di chi vorrebbe lo ius soli e sfila al gay pride?

O forse mi illudo io, e questa è gente che coscienza non ne ha più e che ha valori e ideologie giusto per darsi un tono in certi salotti più o meno spartani ( a secondo dell’appartenenza) dalla comune, al caffè letterario, ai salotti elitari di ceti superiori, ai tavoli di spartizione di appalti e consulenza (e lo sappiamo tutti che ci sono e chi ci si siede).
Non si venga a parlare di politica educata. l’educazione per come la si intende a Bagheria è connivenza ed è applicata ai rapporti politici ma anche alla valutazione dell’azione amministrativa tollerando pure quando manca di trasparenza (se non di logica). Non si può urlare solo nella piazze contro i mulini a vento, la politica è azione locale sui territorio, sui problemi veri.
Ma voi immaginate Berlinguer, Panella, Almirante educati?!? Io mi ricordo Andreotti educato, o mi ricordo Totò Riina che dice al pentito Marchese: parla educato!
Trovare giustificazioni a tutti i costi con improponibili locuzioni tipo, visioni politiche personali porta al paradosso di governare insieme a chi ha esigenze clientelari di affidare spazzi di demanio pubblico all’ammiocugino di turno, e chi invece del mare ha una visione talmente comunista, da vedere solo Mar Rosso ovunque: te l’accolli in silenzio, perché i gettoni di presenza fanno comodo.
Vergogna su tutti noi quando per ignavia, per finta ideologia o per becero interesse abbiamo riesumato la gestione cianciminiana della politica e del territorio.

Il becco insegue la capra al pascolo con chiare intenzioni. La capra scappa urlando terrorizzata: behh beeh beeh beeh. Il becco finalmente la raggiunge e la capra: behh beeh beeh beeh e beh.
Occhio però che se si sbaglia strada, cosi alla cieca, da dietro, si continua a belare, ma di dolore.



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Di Ignazio Soresi

Classe 1969. Si forma dai gesuiti a Palermo. Studia Economia e Commercio, Scienze Politiche, Scienze Biologiche ed in età matura, Beni Culturali ad indirizzo Storico/archeologico. Opera in ambito turistico. Ha collaborato con diverse testate.