Ven. Set 20th, 2024

Ancora un ricordo del Professore Antonino Russo, sulla vita degli anni passati. Usi e costumi e abitudini alimentari che raccontano un periodo tanto diverso dal nostro.

Negli anni ’40 e ’50 diverse drogherie dei due corsi principali (Corso Umberto e Corso Butera) solevano stendere la pasta fresca in appositi stenditoi e la vendevano agli acquirenti che numerosi si presentavano.
Per fortuna allora il traffico non era intenso, ma certo un po’ di polvere sulla pasta arrivava e andava poi a finire nelle pentole delle nostre cucine. Non so se allora vi fossero in giro meno microbi. E’ certo comunque che quella pasta veniva consumata e non era causa di malesseri.
La pasta fresca veniva venduta tutti i giorni e se ne consumava molta perchè era molto apprezzata da tutti. Ovviamente, essendo un prodotto artigianale costava un po’ meno di quella impacchettati prodotta dall’industria, anche se quest’ultima garantiva una maggiore cura igienica. Ad ogni modo l’esposizione della pasta fresca gatantiva uno spettacolo quotidiano gradevole.
La scomparsa della pasta fresca dagli stenditoi dei negozi appositi ha cancellato un po’ di colore, na ha assicurato una maggiore cura igienica con i pacchetti di plastica sigillati.

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Di Antonino Russo

Bagherese del ‘36, nel 1959 si trasferisce a Napoli per insegnare in una “elementare” nel popolare e pittoresco rione Vergini - Sanità. Si lascia coinvolgere dai fermenti culturali di Bagheria, dandosi proficuamente alla poesia, ma anche alla saggistica e alla narrativa. Collabora con numerose testate, è sociologo dal 1990.