Stiamo scoprendo oggi (e lo dimenticheremo domani) che a Bagheria c’è un preoccupante disagio sociale a partire dal nucleo familiare.
La vicenda delle violenza domestica subìta da una donna e resa pubblica dalla madre, pone ancora una volta l’accento sulle politiche sociali di questa città. La vicenda è cominciata nell’agosto del 2021, ma la città se ne accorge solo adesso che il caso è diventato mediatico e che può essere cavalcato dalla solita becera propaganda politica.
Dopo una opaca dichiarazione di solidarietà, al momento dei fatti, al momento di schierarsi, di essere presenti, solo il pericolo di perdere la paternità di una iniziativa e dei relativi consensi, ha costretto l’amministrazione, a prendere posizione, come nel caso della malamovida nella zona del Pronto Soccorso. Lo denuncia in un comunicato stampa la presidente del circolo di Sud chiama Nord di Bagheria, Concetta Rotino.
“Mercoledì 5 Luglio 2023 ore 19.30, presso il Teatro Comunale, si terrà una riunione per l’organizzazione della manifestazione contro la violenza di genere, dopo l’appello della signora Maria Concetta Martorana, la cui figlia ha subito gravi maltrattamenti dall’ex compagno, ora detenuto.”
Scrive la Rotino.
“Tante associazioni e gente comune hanno accolto il nostro invito compresa la Fidapa di Bagheria, la CGIL e ReteCivica.”
Dopo un confronto con quest’ultime, in particolare con il segretario cittadino della camera del lavoro, Pino La Piana, ho fatto notare agli assessori che, trattandosi di un evento istituzionale, la sede opportuna doveva essere necessariamente un locale comunale e non una sede di una qualsiasi associazione. Finalmente questa mattina abbiamo avuto conferma che la riunione si svolgerà nei locali del teatro comunale.”
“Ringrazio il Sindaco, Filippo Tripoli, per la sua disponibilità e per aver accolto la mia proposta (seppure pare la stia facendo passare come propria n.d.r.).” Conclude la nota. “La violenza di genere è un tema delicatissimo che ha bisogno della massima attenzione possibile da parte non solo delle Istituzioni, ma anche della scuola e soprattutto della famiglia perché è proprio nella famiglia che l’individuo cresce e si forma.
Dobbiamo trasmettere alle nuove generazioni l’amore ed il rispetto per la persona sia essa uomo o donna.”
Rimane la certezza che l’ennesima fiaccolata fine a se stessa a cui non segua una svolta importante sul tema delle politiche familiari ereditate dal neo assessore Francesco Gurrado, sarà l’ennesima occasione mancata.
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