Dopo dieci giorni dalla notifica dell’ordinanza, trascorsi i quali avrebbe dovuto intervenire il Comune, le cataste di rottami di mobilia sono sempre lì al loro posto.
Quando si tratta di interventi veri e risolutivi sul territorio, il Comune di Bagheria arriva sempre con quell’attimo di ritardo che fino ad oggi sembrava lo sollevasse dalle responsabilità.
Cosi ha fatto per tre anni con tutti i fenomeni legati alla sicurezza del territorio per non scontentare gli stakeholder commerciali della movida, per esempio, intorno ai quali si muovono molti mercati che andrebbero stroncanti regolamentando la vita notturna (e non solo) di certe realtà.
Questa mancanza di senso di responsabilità nei confronti dei cittadini e della città, si è declinato perfettamente nella vicenda di queste cataste pronte per la vampa di San Giuseppe. Una in particolare, quella di contrada Monaco, racconta di una realtà diversa, che oggi, alla luce dei fatti, inchioda l’amministrazione Tripoli alla sua responsabilità, dopo avere tentato di scaricarla sui proprietari del terreno.
Quel terreno è stato negli ultimi anni, individuato come vasca di raccolta abusiva di rifiuti non differenziati. L’abbiamo più volte documentata. Come tutte le vasche di un inceneritore, periodicamente veniva svuotata dando alle fiamme i cumuli, scegliendo bene il giorno in cui accendere, con il vento che soffia in una direzione, e la nube tossica che va verso altro abitato. Nel 2022 abbiamo documentato un rogo al mese. Il 13 agosto in particolare, le fiamme scapparono al controllo e sul posto erano presenti gli assessori Tripoli e Tornatore mentre i Vigili del Fuoco si davano da fare.
La vicinanza con la data della festa estiva ci aveva insospettito, avevamo pensato che, come avveniva in passato, fosse una di quelle vampe concordate e mediate dalla parrocchia, e dall’amministrazione in occasione della tradizioni che lo prevedono.
Situazione nota a tutti ma sulla quale il Comune ha glissato bellamente, lasciando da soli i proprietari di quel terreno che hanno anche presentato denuncia per abbandono di rifiuti nella loro proprietà, le cui delimitazioni sono state più volte abbattute.
Questi, pare si siano rivolti alle forze dell’ordine anche per sottolineare l’impossibilità di far fronte alla rimozione, e secondo voci persistenti e fondate, al Comune pare si stato intimato l’intervento.
Stando così le cose, ci aspettiamo nube tossica in arrivò in tutta la città e da più parti, conoscendo la solerte inclinazione interventista di Filippo e i suoi sodali.
Ma l’amministrazione questa volta non potrà uscirne intonsa in nessuno dei tre profili che si vorranno considerare.
Sotto il profilo ambientale e dei rifiuti nonostante proclami e spazzamento delle zone residenziali, e le difficoltà del caso, quelli sono abbandoni, i più seri dai tempi degli anni ‘90 e su questa realtà non si sta intervenendo quasi completamente.
Sotto il profilo della tutela dei cittadini si sta, per l’ennesima volta, facendo lo struzzo con un problema di legalità e sicurezza. Atteggiamento che negli ultimi tre anni è costato l’immagine da quartiere partenopeo stile Gomorra, spalmato su tutta la città, coi corsi principali compresi, ma anche una vera recrudescenza di episodi di violenza e micro criminalità sparsa, con gente che viene pure in trasferta dai paesi vicini, come il rapinatore della puntaaguglia.
Terzo profilo è la cura e l’interesse per chi abita in contrada Monaco e sente un legame con le tradizioni. Ma che ci voleva a destinare una parte dei fondi (magari tra quelli che hai elargito ad mentula canis) alla composizione di una o più pire controllate con legna non inquinante, perché non trattata chimicamente, istituendo cordoni di sicurezza ed inserendole nel calendario delle manifestazioni? Ne hanno torto quando dicono che servono solo al momento delle elezioni?
#bagherianonecomunepertutti #bravofilippocomplimenti
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