Ma è cosa normale chiudere al traffico un tratto stradale senza delibera, comunicandolo sui social il giorno prima?!? E’ uno scherzo della pagina Facebook “Inciviltà e Degrado a Bagheria“?
Ci sarebbe da ridere se non fosse tragico per tutti i bagheresi affrontare il traffico cittadino magari dopo avere affrontato quello autostradale, che si prevede caotico per via di una chiusura che durerà poco meno di un mese. Da giorno 20 l’inibizione al traffico di piazza Madrice e domani chiude la via Libertà per sistemare quel maledetto primo dosso che a gran voce, da piu parti, si sta indicando come pericoloso e fuori misura.
Lo aveva denunciato per noi l’Architetto Francesco Paolo Provino in un articolo scritto il 15 luglio scorso (ben 4 mesi fa) che potete leggere qui.
Da quello era nata una interrogazione dei consiglieri comunali della Democrazia Cristiana, l’avvocata Maria Grazia Lo Cascio e Sergio Cannizzaro, alla quale il progettista, l’Architetto Francesco Lipari, rispondeva che tutto è a norma, come potete leggere tutti voi in una foto qui allegata. Non vi sarà difficile riconoscere gli stessi passaggi del comunicato diffuso del comune, ma vogliamo evidenziare il richiamo all’articolo 179: 4 strisce a terra, con delle indicazioni su come sono apposte, ma sempre… 4 strisce a terra!!!
Estratto da D. P.R. 16/12/1992, n. 495
Art. 179 (Art. 42 Cod. Str.) – Rallentatori di velocità
1. Su tutte le strade, per tutta la larghezza della carreggiata, ovvero per una o più corsie nel senso di marcia interessato, si possono adottare sistemi di rallentamento della velocità costituiti da bande trasversali ad effetto ottico, acustico o vibratorio, ottenibili con opportuni mezzi di segnalamento orizzontale o trattamento della superficie della pavimentazione. N290
2. I sistemi di rallentamento ad effetto ottico sono realizzati mediante applicazione in serie di almeno 4 strisce bianche rifrangenti con larghezza crescente nel senso di marcia e distanziamento decrescente. La prima striscia deve avere una larghezza di 20 cm, le successive con incremento di almeno 10 cm di larghezza (fig. II.473).
3. I sistemi di rallentamento ad effetto acustico sono realizzati mediante irruvidimento della pavimentazione stradale ottenuta con la scarificazione o incisione superficiale della stessa o con l’applicazione di strati sottili di materiale in rilievo in aderenza, eventualmente integrato con dispositivi rifrangenti. Tali dispositivi possono anche determinare effetti vibratori di limitata intensità.
4. Sulle strade dove vige un limite di velocità inferiore o uguale ai 50 km/h si possono adottare dossi artificiali evidenziati mediante zebrature gialle e nere parallele alla direzione di marcia, di larghezza uguale sia per i segni che per gli intervalli (fig. II.474) visibili sia di giorno che di notte. N291
5. I dossi artificiali possono essere posti in opera solo su strade residenziali, nei parchi pubblici e privati, nei residences, ecc.; possono essere installati in serie e devono essere presegnalati. Ne è vietato l’impiego sulle strade che costituiscono itinerari preferenziali dei veicoli normalmente impiegati per servizi di soccorso o di pronto intervento.
6. I dossi di cui al comma 4, sono costituiti da elementi in rilievo prefabbricati o da ondulazioni della pavimentazione a profilo convesso. In funzione dei limiti di velocità vigenti sulla strada interessata hanno le seguenti dimensioni:
a) per limiti di velocità pari od inferiori a 50 km/h larghezza non inferiore a 60 cm e altezza non superiore a 3 cm;
b) per limiti di velocità pari o inferiori a 40 km/h larghezza non inferiore a 90 cm e altezza non superiore a 5 cm;
c) per limiti di velocità pari o inferiori a 30 km/h larghezza non inferiore a 120 cm e altezza non superiore a 7 cm. I tipi a) e b) devono essere realizzati in elementi modulari in gomma o materiale plastico, il tipo c) può essere realizzato anche in conglomerato. Nella zona interessata dai dossi devono essere adottate idonee misure per l’allontanamento delle acque. Nelle installazioni in serie la distanza tra i rallentatori di cui al comma 4, deve essere compresa tra 20 e 100 m a seconda della sezione adottata. N292
7. Il presegnalamento è costituito dal segnale di cui alla figura II.2 di formato preferibilmente ridotto, posto almeno 20 m prima. Ad esso è abbinato il segnale di cui alla figura II.50 di formato ridotto, con un valore compreso tra 50 e 20, salvo che sulla strada non sia già imposto un limite massimo di velocità di pari entità. Una serie di rallentatori deve essere indicata mediante analoghi segnali e pannello integrativo con la parola “serie” oppure “n. . rallentatori”. N291
8. I rallentatori di velocità prefabbricati devono essere fortemente ancorati alla pavimentazione, onde evitare spostamenti o distacchi dei singoli elementi o parte di essi, e devono essere facilmente rimovibili. La superficie superiore dei rallentatori sia prefabbricati che strutturali deve essere antisdrucciolevole.
9. I dispositivi rallentatori di velocità prefabbricati devono essere approvati dal Ministero dei lavori pubblici – Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale. Tutti i tipi di rallentatori sono posti in opera previa ordinanza dell’ente proprietario della strada che ne determina il tipo e la ubicazione.
Ecco l’articolo citato dall’architetto, forse prevede giusto qualcosina in più sui dossi e sulle loro specificità per essere a norma. Chissà se ne sono previsti nella nuova parrocchia di San Giovanni Bosco che lo stesso progettista realizzerà in viale Bagnera, magari nella navata principale, e magari a norma: li si rischia scomunica e anatema, non le bestemmie degli automobilisti.
Rasenta il ridicolo la ripetizione che tutto è a norma ma gli diamo una aggiustatina. E ci viene in mente una iconica pubblicità di un amaro negli anni ’80: gli diamo un aggiustatina ma è tutto a norma. Allora perché?
Perché… perché… non so perché: sono solo fatti miei!
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