Ven. Nov 22nd, 2024

Il Sindaco di Bagheria, Filippo Maria Tripoli, ha consegnato recentemente una targa ad un esercente che si è inventato l’evento del Beverdì.

Ho voluto premiare un’iniziativa che anche già solo nel nome, si intuisce quanto bene possa fare ai giovani di questa città”, dice… il sindaco del buon ricordo (perché diciamocelo: quelle targhe hanno la stessa funzione dei piatti che regalavano certi ristoranti per fidelizzare la clientela).

Domenica scorsa avevo mandato dei miei incaricati per verificare la bontà dell’iniziativa – ci racconta il primo cittadino – però qualcuno se ne era accorto”.

Il Beverdì è proprio il nome giusto da dare ad una iniziativa di inclusione e aggregazione, che possa offrire una valida alternativa a quello che la mia amministrazione non sa dare. Ce ne fossero di iniziative così – dice Tripoli – si riuscirebbe, con una buona politica di marketing, a chiudere anche le scuole, la cui manutenzione mi assilla e mi stressa, e si potrebbe anche risolvere il problema della disoccupazione: sarebbero tutti occupati a bere.”

La politica di marketing in tal senso era già iniziata da anni quando si è ignorato come, l’alcolismo giovanile e minorile, sia una piaga grave tanto quanto altre più blasonate e di moda, e più comode da non risolvere.

il Comune di Bagheria fa sapere che in collaborazione con AMB ha avviato una iniziativa per la raccolta delle bottiglie: ogni dieci birre comprate da un maggiorenne per un minore, se l’esercente dichiara: “non lo sapevo! avrà un sconto sulla Tari, un premio speciale per “la frase originale più usata dal sindaco”, e AMB rilascerà un QrCode, da presentare agli operatori.

Tornando seri purtroppo, pare sia stato utile fare passare un po’ di tempo, da quando, parte di questi gruppi di ragazzi erano diventati talmente molesti da lanciare le bottiglie ai piani più bassi delle abitazioni, ferendo una residente di via capitano Luigi Giorgi , e accadevano episodi come quello testimoniato dal filmato a pochissimi metri dall’ingresso del pronto soccorso.

La zona è esattamente quella in cui è partita la simpatica iniziativa del Beverdì. Come nel caso dello Speed scout il Comune deve decidere da che parte stare e farlo fino in fondo, tutelando a qualunque costo la normalità a cui i cittadini hanno diritto.

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Di Ignazio Soresi

Classe 1969. Si forma dai gesuiti a Palermo. Studia Economia e Commercio, Scienze Politiche, Scienze Biologiche ed in età matura, Beni Culturali ad indirizzo Storico/archeologico. Opera in ambito turistico. Ha collaborato con diverse testate.