Gio. Nov 21st, 2024

I nostri figli potrebbero subire lo sgombero coatto da parte dell’antisommossa, se non interverrà il Sindaco a regolamentare gli esercizi che gravitano intorno al fenomeno movida e lo fomentano.

Chiunque accompagni il proprio figlio minore al pub Mareschi, ad un evento pubblicizzato come il Beverdì, deve assumersi la responsabilità di ciò che suo figlio/a combina in stato di alterazione.

Dai vertici delle forze dell’ordine, a cui si è rivolto il sindaco di Bagheria Filippo Maria Tripoli dimenticando le proprie prerogative che gli consentirebbero di risolvere in pochi minuti, pare arrivino voci unanimi che l’unico intervento al momento, deve essere di natura amministrativa. Altra soluzione – riferirebbero – potrebbe essere l’antisommossa, a cui dovremmo sottoporre i ragazzi, i nostri figli, irresponsabilmente abbandonati a se stessi.

Nello specifico a spingere il sindaco all’intervento, esauritosi però interpellando per l’ennesima volta le forze dell’ordine, erano stati i condomini del complesso della cooperativa la Sicilia e quelli del condomino Russo, oltre 80 famiglie assediate che si erano presentate la settimana scorsa coi rispettivi amministratori, insieme a due dei portavoce dì ReteCivica, che sono tra i fondatori del Comitato dei residenti di via capitano Luigi Giorgi, per lamentare per la milionesima volta al sindaco il problema.
Nonostante l’amministratore del primo condomino citato abbia già denunciato gli illeciti con un esposto in procura ed una segnalazione all’Arpa che non ha avuto seguito, secondo quanto si apprende, non ci sono alternative ad un intervento dell’amministrazione nel senso della revoca di un’autorizzazione folle rilasciata per fare musica nella zona del Pronto Soccorso (ma in quale altra città di un qualunque universo parallelo, avrebbero rilasciato mai questa autorizzazione?), e prevedere comunque la chiusura dei due esercizi presenti che attirano un certo tipo e numero di frequentazioni, già alle 22 come orario massimo definitivo, posto che le due attività hanno numerosa clientela già durante il giorno e non subirebbero danno economico, e che questa frequentazione mette a rischio anche loro:

la zona è bazzicata da minori, una serata che già nel nome è dichiaratamente ad alto tasso alcolico, se in un controllo all’etilometro dovesse risultare un minore positivo non sarebbe bello per nessuno e sopratutto per loro.

Pare purtroppo dalle dichiarazioni raccolte, che il primo cittadino non abbia alcuna intenzione di intervenire, e che addirittura il suo vice abbia dichiarato di non sapere nemmeno cosa sia il fenomeno della malamovida. Ma i cittadini che subiscono, all’interno delle abitazioni, le cui mura devono restituire sicurezza e benessere, un assedio constante, da chi devono essere garantiti?
Siamo disposti a mettere i nostri figli a rischio alcolismo ma anche a rischio scontro con le forze dell’ordine? Chi dobbiamo ringraziare per questa inerzia e indifferenza?

Tutti coloro che oggi continuano a fare finta di niente e a non intervenire, o peggio a pontificare dall’alto di una vicinanza generazionale, ma non avendo alcuna competenza specifica, dovranno sentirsi responsabili.
Cosa cambia dalle immagini seguenti ad una corsa in Lamborghini? Non ci sono gli stessi rischi? Su quel marciapiede dove sale lo scooter a tutta velocità, c’è la guardia medica pediatrica.


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Di Ignazio Soresi

Classe 1969. Si forma dai gesuiti a Palermo. Studia Economia e Commercio, Scienze Politiche, Scienze Biologiche ed in età matura, Beni Culturali ad indirizzo Storico/archeologico. Opera in ambito turistico. Ha collaborato con diverse testate.