Mar. Set 17th, 2024

Traffico in tilt, trasporto pubblico assente, il servizio dei pulmini elettrici al palo, il verde scolastico abbattuto o capitozzato malamente, passeggiate domenicali tra i rifiuti, scippi, furti e spaccio a cielo aperto.

In questi casi a parlare sono i cittadini e lo fanno attraverso le loro pagine social. Parlano e raccontano la verità, la realtà delle strade che vivono quotidianamente.
Lo fanno a dispetto dei portavoce più o meno ufficiali di questa amministrazione, giornalisti suPino che già un anno fa vi raccontavano mink…te trasformando questo:

in questo:

con un evidente, involontario(?) taglio editoriale di propaganda filo amministrativa. Risultato è che, ancora oggi, siamo passati da questo dell’1 agosto 2024:

con i pulmini acquistati e il servizio non ancora partito e nemmeno appaltato (si dice che la difficoltà stia nel farlo su misura per una associazione che passa da ammiocugino e arriva ammiofratello, senza che nessuno se ne accorga), per giungere a questo:

E ancora:

Il tutto chiude il cerchio apertosi con l’assenza di trasporto pubblico, che è di molto antecedente alla cessazione del rapporto con Ast, non essendo mai stato erogato a pieno regime (si dice per ragioni concordate tra le parti per via di un contenzioso onerosissimo per il Comune di Bagheria).

Ma le Vie degli Orrori a Bagheria sono anche quelle passeggiate domenicali di un cittadino con passeggino al seguito, che ogni lunedì mattina ci manda le testimonianze delle sue meravigliose esplorazioni delle bellezze cittadine, osservate e godute senza regalare patrocini e soldi all’ennesima associazione di sinistra, il cui reale beneficio per la città non si riesce mai a quantificare. Prima tappa, in tutto il suo splendore, la meravigliosa piazza Carlo Doglio.

Ma come scordare i proclami de La piana d’oro i 100 mila euro spesi? Una inaugurazione in pompa magna in cui c’era chiunque e di più: associazioni e personaggi oggi evidentemente schierati. Basta recuperare un articolo di BagheriaNews prima della cessione della penna di punta ad altri ruoli.

Il degrado delle frequentazioni notturne apre poi altri scenari su cui non vogliamo fare finta di niente.
Dopo poche settimane dalla conclusione della tornata elettorale, il riproporsi in certe zone di spaccio, di presenze costanti, o l’incremento, nelle stesse zone, di scippi e furti, laddove si creano momenti di presenza incontrollata, e una recrudescenza di una certa malamovida che a Bagheria non si vuole riconoscere come problema e si ignora bellamente, sta riconsegnando la città e alcune zone (nello specifico alcune che si era cominciato a normalizzare grazie ai cittadini), a luoghi di frontiera senza leggi. Piazza Carlo Dogli, lo sanno bene i residenti è uno di questi luoghi. Insieme ai sepolcri, corso Umberto, anime Sante, via Mattarella, via Dante e parte di corso Butera, e l’immancabile via capitano Luigi Giorgi in cui pochi giorni fa è stato documentato uno scippo e in cui la notte non si trova pace, tra cose gravi e sciocchezze varie a notte fonda comprese le risse davanti il Presidio territoriale di emergenza, il PTE.

Quando il cittadino passeggiatore domenicale, si sposta in viale Sant’Isidoro, le immagini ci danno lo spunto per parlare di altro.

Questa incuria per le piantumazioni di compensazione, sottolinea ancora una volta, il non amore per il verde pubblico ma sopratutto per quello scolastico, come testimoniano i pini abbattuti del Cirrincione e lo splendido ficus della Castronovo, in quelle operazioni di manutenzione che partono sempre a luglio ma non se ne accorge mai nessuno.

Se non basta c’è la fontana di piazza Madrice, o la splendida pavimentazione di via Quattrociocchi (che l’assessore dichiarava sui social come ultimata il 9 agosto scorso e che dopo un mese è ancora chiusa), o possiamo parlare dell’incremento dei furti d’auto e delle gare di moto in via Dante per buona parte della notte, e dei prossimi pini che subiranno la pena di morte, in via Libertà, via Dante e al Bagnera, e poi via Mattarella.
Turisti à gogo per le Vie degli Orrori a Bagheria!!!

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Di Ignazio Soresi

Classe 1969. Si forma dai gesuiti a Palermo. Studia Economia e Commercio, Scienze Politiche, Scienze Biologiche ed in età matura, Beni Culturali ad indirizzo Storico/archeologico. Opera in ambito turistico. Ha collaborato con diverse testate.