Destinata comunque al rimpasto per sancire il matrimonio con Cuffaro, è oggetto di ricorso al Tar per il mancato rispetto della percentuale femminile, ma c’è anche la nuova norma regionale che incombe.
Dovrebbe essere fissata a breve l’udienza presso il Tribunale Amministrativo Regionale, il TAR, che impugna la proclamazione degli assessori comunali della giunta Tripoli 2024-2029 (salvo ulteriori rimpasti), su istanza di alcuni cittadini componenti il coordinamento ReteCivica-Bagheria e l’Associazione Nazionale per la Giustizia Giusta, l’A.Na.GG., presentata il 29 settembre 2024, di cui potete leggere qui.
Assodato che secondo quanto sancito da alcune sentenze della Corte di Cassazione (che, ricordiamo per i non addetti, in vacanza legislativa o laddove la norma si presti ad interpretazioni controverse, fa giurisprudenza), il sindaco va numericamente considerato parte della giunta: basta questo per rendere necessaria un altra presenza femminile prendendo per buona la percentuale del 20%.
Il ricorso però si basa sulla natura stessa della norma nazionale sulle cosiddette quote rosa,: essendo questa a tutela di un diritto, non potrebbe essere derogata da nessuna legge regionale, nemmeno se la regione fosse a statuto speciale e avesse autonomia nelle norme elettorali.
Il 19 marzo scorso, inoltre, la norma che prevede la riforma degli enti locali ha ottenuto il si in commissione Affari Istituzionali, con l’importante novità che sarà applicabile immediatamente nei comuni con oltre 50 mila abitanti, dopo al massimo 90 gg dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Si attende il passaggio al voto in aula che dovrebbe essere una formalità, tanto che alcuni grossi comuni in Sicilia pare stiano correndo ai ripari. Tra quelli in difetto Palermo, Catania e Messina, ma anche, come detto, Bagheria.
In città non sarà facile comporre una giunta diversa da quella odierna senza scontentare i vassalli e le loro corporazioni, considerando anche le due o tre teste di legno, messe lì a rappresentare interessi non propri (di cui tutti sappiamo), in ogni caso, tra rimpasti politici, ricorso al TAR e riforma degli enti locali, la giunta comunale di Bagheria, sembra avere le ore contate.
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