Come Dorian Gray e il suo ritratto, come gli Usher e la loro abitazione, uno strano processo di osmosi tra la città e chi eroga servizi.
Un ritorno al passato non di poco conto. Il crash del sistema informatico dell’ASP ha creato oggi una serie di disservizi per le utenze che avevano necessità del cambio medico o della scelta del pediatra.
Un ufficio di pochi metri quadrati per ospitare una stuolo di persone abbandonate dalla tecnologia. Ma il paradosso è stato che, sui social qualcuno si lamentava del fatto, che le persone in coda hanno ottenuto il cambio o l’assegnazione e chi era a casa collegato, ancora no! A quanto pare infatti la vicenda non riguarda un problema informatico come si vuole fare credere, ma proprio la gestione del servizio in se. A smaltire l’online ci sarebbe pochissimo personale, con il risultato che da casa si rischia di scegliere il medico e scoprire che nel frattempo, dando priorità a chi va di presenza, potrebbe non trovare disponibilità.
Chi è in coda trova anche il tempo di riflettere sulla raccolta rifiuti.
Chi segnala (ma nemmeno noi) riesce a capire se si tratta di conferimento o di abbandono, in ogni caso, è cosa normale davanti l’ingresso degli uffici dell’ASP distretto 39 ci sia questo spettacolo?
Ma perché questa Azienda sul territorio è così silente? Qualche giorno fa una nota dei lavoratori del PTE lamentava il sottodimensionamento dell’organico, subito smentita dalla direzione sanitaria che dichiara che al PTE non ci sono disservizi di sorta.
Va proprio tutto bene, lo specchio della città.
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