Mar. Set 17th, 2024

Terzo incontro per fare il punto della situazione sul fenomeno dei roghi in città e nelle periferie. Fondamentale, a fianco della polizia locale, l’opera dei cittadini, protagonisti di segnalazioni e proposte concrete, anche in direzione della sensibilizzazione sociale.

Una cosa è certa: senza l’opera di denuncia portata avanti strenuamente da un gruppo di cittadini riunitisi in un comitato spontaneo contro i roghi, staremo ancora a parlare delle canne fumarie difettose di alcuni fantomatici panifici. Superato questo piccolo strascico di polemica e superato quello di una azione sul territorio interpretata, forse con eccessiva critica, come poco aderente alle problematiche indicate, la relazione di quanto messo finora in atto, dalla polizia municipale, ha evidenziato qualche risultato.

Di alcuni non ci è dato di avere i particolari perché frutto ed oggetto di indagini giudiziarie, ma fanno ben sperare sull’individuazione dei responsabili degli eventi più recenti, quelli eclatanti per intenderci; di altri non riferiamo nello specifico, ma pare vadano nella direzione di un’opera di prevenzione ed eventuale repressione a 360° del fenomeno che, come indicato più volte, ha diverse sfaccettature, che interessano l’abbandono dei rifiuti comuni non differenziati da parte di privati, ma anche gli sbarazza cantine, la gestione di rifiuti ingombranti, sfridi edili ed elettrodomestici, e altre attività illecite legate al recupero di materiali nobili tramite combustione di cavi elettrici ed altro.

Una delle iniziative sarebbe quella di cominciare ad applicare sul territorio comunale, la legge nazionale che prevede la dichiarazione di inedificabilità per 5 o 10 anni, in quei terreni in cui si verificano incendi. La natura delle legge più che punitiva, è di salvaguardia, ma in ogni caso, quanti di questi terreni nelle periferie non sono edificabili già per loro destinazione d’uso?
Se da un lato si attende ancora l’istituzione di una giornata dedicata, nell’area mercatale, per il conferimento degli ingombranti senza il limite numerico di tre unità, proprio per combattere il fenomeno degli sbarazza cantine che alimenta certi abbandoni, dal lato della sensibilizzazione, soprattutto nelle aeree di maggiore gap sociale, il consiglieri comunali della IV commissione, sia di maggioranza che di opposizione, stanno preparando del materiale informativo e un protocollo di intesa con gli istituti scolastici di vario grado per incontri di sensibilizzazione ed informazione sullo smaltimento corretto dei rifiuti, in cui hanno chiesto ai cittadini segnalatori, che hanno raccolto materiale fotografico e testimoniale, di partecipare direttamente ponendo l’accento sul danno sociale, ecologico, di salute, ma anche economico, che deriva da condotte illegali, o non virtuose, intervenendo ognuno per le proprie competenze o esperienze.

Il comitato di cittadini ha proposto anche la realizzazione di uno o più murales nella zona di contrada Monaco che fungano sia da momento aggregativo, che di riqualificazione, che potrebbero essere ospitati nel muretto divisorio tra la via Maggiore Toselli e gli edifici dell’ istituto Autonomo Case Popolari, lo IACP, ma anche proprio in quelle orrende pareti senza finestre che tanto spesso si vedono nello sfondo dei roghi. Un’idea sulla quale si stava lavorando da un po’ e sulla quale il comitato di cittadini aveva già avviato delle interlocuzioni. Si è anche proposto di realizzare con le scuole o gli istituti professionali, progetti di avviamento alla cura e alla coltivazione di quei terreni abbandonati, magari ottenendoli in comodato d’uso, e di quelli comunali, sottraendoli a chi li usa come discariche (emergenza idrica permettendo).

Alcuni componenti del comitato fanno parte di un’associazione di genitori e hanno proposto di coinvolgerla.
L’amministrazione comunale su suggerimento dell’Osservatorio Permanente sui Disastri Ambientali, che ha ormai una sua rappresentanza fissa a Bagheria, si sta attivando per dotarsi di alcuni campionatori per verificare lo stato di salute dell’aria che respiriamo, dopo i pesanti ed evidenti attacchi alla sua salubrità. Piccola nota stonata il ritardo nell’istituzione di quelle figure di mediatori di quartiere, che erano previste in collaborazione al sistema di sicurezza partecipata, che sembrava avessero connotati precisi forse persi nella nuova denominazione di educatori di quartiere, che sembrano così dipendere da un assessore specifico e non dall’amministrazione tutta, rischiando magari di diventare strumenti di altro tipo di interesse, piuttosto che mediare le vere istanze dei cittadini zona per zona (piccoli passi indietro?)

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Di Ignazio Soresi

Classe 1969. Si forma dai gesuiti a Palermo. Studia Economia e Commercio, Scienze Politiche, Scienze Biologiche ed in età matura, Beni Culturali ad indirizzo Storico/archeologico. Opera in ambito turistico. Ha collaborato con diverse testate.