Per la festa di San Giuseppe, il coraggio di osare, e di fare da trampolino di lancio per i nuovi talenti con 22000 euro dei cittadini (Sogert, ops ci è scappato).
Effettivamente ci vuole coraggio. Ci vuole coraggio ad affrontare una conferenza stampa dopo avere scatenato una città, con la scelta del cantante per la festa del santo patrono.
Bisogna poi essere davvero temerari a raccontare la storia della Bagheria avanguardista che sceglie un’artista pressoché sconosciuto, per lanciarlo nell’universo musicale offrendogli l’ambito palco di Bagheria, ma anche 22000 euro dei cittadini che da qualche mese combattono anche con i recuperi coatti dai propri conti con l’intervento di Sogert, e adesso anche con la cessazione del reddito di cittadinanza. Molto opportunamente lo ricorda Padre Giovanni La Mendola arciprete di Bagheria che proprio nella conferenza stampa di stamattina, racconta del drastico calo delle famiglie bisognose nelle sua comunità parrocchiale con l’avvento del reddito, e come già, con la sua dismissione di qualche giorno fa, siano aumentate del 150%. Siamo solo all’inizio. Il tutto a ribadire che il momento delle celebrazioni del santo patrono indipendentemente dalla valenza religiosa, sono la massima espressione del sentirsi comunità, dell’essere uniti.
Un concetto, quello di unità, quello di comunità, che stride fortemente con le scelte e le dichiarazioni di questa amministrazione. In questi anni abbiamo vissuto la divisione tra i cittadini le cui istanze vengono ascoltate (amici e lobby) e quelli su cui cala l’indifferenza, quelli evasori e quelli incivili, quello polemico e quello suPino. E qui non possiamo non registrare l’ulteriore diatriba con la stampa. Una rapporto che andrebbe analizzato (a chi piace) a 360 gradi, (ma in certi casi l’angolo cambia). Che l’idillio sia finito??? (Con l’ultima voce fuori campo ci ha messo un rattoppo il TAR).
Tornando alla conferenza, con assoluto candore ecco che il sindaco di Bagheria Filippo Maria Tripoli la butta là: la festa del santo patrono ad agosto la dovremmo abolire. Ancora dunque è vero: ci vuole coraggio per andare in questa direzione, contro ogni tradizione e parte della storia stessa del paese. Perché il nostro assessore alla cultura e il nostro sindaco non sanno che le feste tradizionali, le sagre e le ricorrenze sono Beni Immateriali tutelati allo stesso modo dei Beni Culturali.
Ultima notazione: Mobrici portato da Shake, significa anche Puntoeacapo. Chi collabora con Puntoeacapo?!? VADO MATTO per saperlo.
Stavolta un po’ più discreta.
Ritorna il tema dei gradi dell’angolo in cui ci vorrebbero in posizione.
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