Ven. Set 20th, 2024

A volta si arriva a certi incontri, con una visione non chiara di chi si ha di fronte. Lo posso dire io e me lo confessa tra le righe lui. Due chiacchiere con il responsabile provinciale del Dipartimento “governo del territorio e urbanistica” fresco di nomina.

Francesco Provino è un professionista con cui scopro di condividere la passione per la vela, sport praticato in una delle mie vite. Persona nota in città, ha collaborato con interesse ad alcune iniziative programmatiche nell’ambito specifico di intervento, il territorio quindi, e l’urbanistica, tematiche che la compagine di Totò Cuffaro non gli affida a caso.

Gli chiedo come si declinerà il suo incarico.

Mi occuperò di dare voce ai vari componenti locali per proporre nuovi modelli per affrontare i problemi del “governo del territorio” – mi dice Francesco con il quale decidiamo di darci del tu – come già definiti nella modifica, seppur pasticciata, del Titolo V della Costituzione voluta dalle forze di governo che all’epoca si ritrovavano sotto il simbolo del PD, e ragionare sui nuovi modelli territoriali alla luce della legge regionale di riforma urbanistica n. 19 del 13 agosto 2020 da titolo “Norme di governo del territorio”.

Inevitabilmente allora, anche per via della scelta di mettermi in gioco nel panorama politico cittadino, finiamo a parlare di Bagheria.

Una realtà di sessantamila abitanti non può, è non deve restare imbrigliata nelle maglie di formule politiche di civismo spacciate come panacea di tutti i mali – afferma l’architetto -costruite solo ed esclusivamente per assicurare rendite di posizione ai sempre eterni “guru” di una politica miope che vede Bagheria relegata ad un ruolo di subalternità rispetto alla Città Metropolitana. 

Leggo una critica bipartisan (che condivido pienamente) alla amministrazione uscente politicamente fallimentare, finita senza maggioranza, perdendo pure pezzi di giunta, ma che ripropone lo stesso modello, ma anche un sprone all’opposizione del centro destra, forse troppo legata alle segreterie (ma direi anche vittima di piccole invidie interne e forse anche di una certa comodità in una posizione accondiscendente), che non ha ancora trovato la quadra.

Oggi più che mai – conclude Provino – la politica deve avere il coraggio di apparire con le connotazioni di partito, movimento etc. ma senza dimenticare e o nascondere il proprio simbolo di rappresentanza, c’è bisogno di costruire con la gente un progetto politico che riproponga Bagheria al centro del dibattito politico lasciando ancora una volta il ruolo di laboratorio politico come ne è dimostrazione il recente passato.

Il mulino Cuffaro

Le tematiche sulle le quali ci confrontiamo poi, sono più tecniche, e mi arrivano due suggerimenti: c’è bisogno di una visione programmatica globale che non trascuri nessun aspetto, sopratutto quello dell’ambiente e dell’integrazione green del tessuto urbano (che detto così può sembrare cosa piova di contenuti ma non lo è); altro suggerirono è su cosa fare del Mulino Cuffaro, io che coi mulini e nei mulini ci sono cresciuto e ne conosco il legame ancestrale con tutte le comunità.

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Di Ignazio Soresi

Classe 1969. Si forma dai gesuiti a Palermo. Studia Economia e Commercio, Scienze Politiche, Scienze Biologiche ed in età matura, Beni Culturali ad indirizzo Storico/archeologico. Opera in ambito turistico. Ha collaborato con diverse testate.