Sembra essere tornato il tempo di negare o peggio di raccontare di “pronti interventi” che non sono affatto pronti.
La scena che vi descrivo è quella di una qualunque persona che intorno alle 7:45 (11 aprile 2025) arriva a Bagheria da Palermo e già al cartellone che segnala lo svincolo ad un chilometro, in un momento in cui il tratto autostradale è più alto del territorio circostante, per via di una leggera salita, viene accolto distintamente da 4 fumarole due delle quali a ridosso del guardrail una a destra ed una a sinistra, provenienti dai margini di stradine laterali sterrate, non in terreni privati come ci si immagina lo smaltimento delle eventuali sterpaglie, e con connotati olfattivi (‘u fietu!) che non lasciano dubbi. Avvicinandosi allo svincolo, il fumo diventa una foschia densa e dai miasmi nauseabondi e arrivano numerosi messaggi di concittadini che mi indicano i luoghi di origine.
Uno di questi mi e è tristemente noto, contrada Monaco, mi reco sul posto, mi fermo a osservare per parecchi minuti e scatto un paio di foto.
Ci sono i pompieri, solo i pompieri. Hanno spento da poco le fiamme di quello che è un cumulo di rifiuti, come testimoniato da un cittadino sui social, nel gruppo Facebook SOS AMBIENTE BAGHERIA: rimane solo cenere e resti maleodoranti.

Non appena apro i social per verificare quale fosse l’altro focolaio, mi accorgo delle solite mistificazioni della realtà, i racconti dei pronti interventi della Polizia Municipale per esempio, che sul posto (in contrada Monaco) non ha visto nessuno, né chi ha scattato le foto del post né io che ho scattato l’immagine con i pompieri all’ora e nel luogo indicato dalle info sul fotogramma.

Ma il vero pronto intervento la Polizia Municipale e la partecipata che si occupa della raccolta dei rifiuti, l’AMB, avrebbero dovuto farlo prima, rimuovendo quel cumulo che ben si vede in foto e che stavolta non è più nel terreno privato, ormai recintato, ma su strada pubblica di competenza del comune.

E ancora sarebbe da capire che valore ha la dichiarazione secondo la quale gli operatori avrebbero ripulito in mattinata la zona che invece in serata si presentava ancora con tutti i resti della tragedia ambientale.

Qualcuno con onestà intellettuale scorge sterpaglie provenienti da potature (così come si è scritto)?
La corsa alla controinformazione che assolva gli inadempimenti comunali, come quello di prevenire e contrastare la formazione di discariche abusive (quella di contrada Monaco la denunciamo da anni con foto e immagini), non fa un buon servizio alla città. Si tratta di veleni che respiriamo tutti, ad un passo dal reato ambientale che certi ambientalisti non vedono,
Non ci sono scusanti. Bisogna solo lavorare sulle cose, lasciando perdere le passerelle e i red carpet, intervenendo su tutte le forme di illegalità e inciviltà che avvengono in zona. a partire dai decibel di Radio Monaco Internascional, che sono un messaggio di soverchia chiaro a tutti e la cui repressione sarebbe uno dei tanti segnali da dare.
A pochi metri da quel rogo c’è un asilo.
Un asilo che evidentemente non è importante come quello che si sta realizzando al plesso Senofonte, coi fondi del PNRR (un ennesimo subappalto ad una azienda vicina?), mentre altri bambini, in altro plesso, possono essere serenamente avvelenati.
Una proposta è venuta dal Comitato Donne per il consultorio, immaginando un confronto con le donne e le mamme che vivono in quel rione. Ho suggerito di rivolgersi all’Assessore alle Politiche Sociali, Emanuele Tornatore, e ad un candidato nella sua lista, Antonio Tozzi, fondatore del BOCS di Bagheria, che gestisce un progetto finanziato dalla Regione, con sportelli di ascolto sociale, che osiamo sperare siano particolarmente presenti in queste aree di emarginazione, come pure il consigliere comunale Federico Guzzo, oggi in Sinistra Italiana, che tanto sensibile si è sempre dichiarato sul lavoro al recupero di questi gap sociali in quell’area.
E infine adesso come avete potuto vedere, ci sono le prove fotografiche di un reato ambientale perpetrato su suolo comunale ad opera di ignoti: il Comune può, se vuole, procedere ad una denuncia, senza accampare più alcuna scusa.
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