La storia infinita della gestione dei rifiuti, delle competenze, dei conferimenti e dei roghi in pieno centro. Stanca di aspettare, Ia gente si attiva.
Domenica 2 febbraio, un cittadino che aveva già segnalato da giorni (come potete leggere qui e qui) la presenza di uno scafo abbandonato sull’arenile nei pressi dell’ex colonia ad Aspra, ha messo in sicurezza i resti e raccolto il materiale. L’ imbarcazione era stata distrutta dalle onde e con tutto il materiale interno di poliuretano sparso sulla sabbia e in acqua, dove parte del natante era in bella mostra. Resta da capire se questo scafo fosse stato abbandonato sulla spiaggia (cosa molto probabile) o portato dalle mareggiate delle scorse settimane.
Sono intervenuti anche alcuni ragazzi che si trovavano lì e che hanno dato una mano alla rimozione e alla raccolta dimostrando forte senso civico.
L’area risulta essere abbandonata all’incuria dopo la chiusura del centro comunale di raccolta del pescato realizzato con un finanziamento che aveva previsto strutture fisse (presenti ma in disuso) ma anche i banchi frigorifero di cui si sono perse le tracce (chiusura che rende molto reale il rischio di restituzione della cifra erogata vista l’inattività n.d.a.). Lo steso cittadino ha segnalato come ben si vede nei video anche la presenza di 2 pali in resina (che ha una struttura molecolare simile all’amianto) e eternit che non pare proprio essere inerte.
Senza appartenere a nessuna associazione, senza il clamore dei comunicati stampa, senza figli/ie candidati/e in qualche lista, senza passeggiate in favore di telecamere, senza amici che vengono a pulire sotto casa con costanza e i conseguenti pubblici ringraziamenti sui quotidiani, e senza quel mal riposto senso superiore di civiltà che solo in certe parti di Europa pare abbia i natali, allontanandosi dal Sarello e dando un’occhiata al resto del mondo (poche decine di metri più in là), si può avere un animo ambientalista, riuscendo a coinvolgere due giovani passanti, che hanno contribuito ad essere di esempio.
Tutto vero!!! Si può!!! Basta non essere interessati, non badare alla moda, lasciarsi alle spalle simpatie o antipatie politiche e fare le cose che vanno fatte.
Bagheria è un paese strano dove il virtuosismo decantato (che è esclusivo merito dei cittadini) cozza con iniziative che, se fossimo davvero completamente virtuosi, non avrebbero motivo di esistere (se le spiagge fossero pulite e manutenute sempre, non servirebbero passeggiate di bonifica) e con i cittadini spesso vittime di un atteggiamento sopra le righe di chi gestisce la raccolta.
Non solo i risultati raggiunti sono ESCLUSIVO merito di chi differenzia, cioè i cittadini, ma si deve pure sottostare a piccole angherie e ritorsioni definite educative, come lo svuotamento di cassonetti, per errori di conferimento, davanti i portoni, mentre nella stessa strada (anche andando a verificare adesso n.d.a) trovate decine di sacchetti abbandonati, un faro d’auto, un pezzo di carrozzeria, un trolley, pezzi di un tavolo da campeggio in plastica, e decine di bottiglie di birra (siamo così specifici non a caso).
Per non parlare poi dell’acclarato fenomeno dei roghi di rifiuti, che adesso riguardano anche il centro città. In via Palagonia abbiamo testimonianze di due sere su due (sabato e domenica scorsa).
Qualunque poi sia il commento di chi gestisce (sempre molto attivo sui social), non cambia la realtà dei fatti.
Chiedetevi perché la rivoluzione del conferimento della differenziata! Chiedetevi come farà l’operatore del CCR a cui porterete l’indifferenziata ogni 15 giorni, a capire se vivete in una zona in cui il servizio porta a porta manca. Gli si deve esibire un documento? Lo si dichiara a voce mentre fai un test con la macchina della verità?
Bagheria è molto migliorata da questo punto di vista. Ma perché allora la Tari non la scontano mai?
E cosa sono questi 400 mila euro che paghiamo alla Società di Regolamentazione dei Rifiuti area metropolitana?
Resta sempre aggiornato con noi. Scegli tu come: clicca sull’icona e seguici.