Mar. Dic 3rd, 2024

Dopo qualche anno dal suo ultimo, tiepidamente accolto, Tenet, Christopher Nolan ritorna nelle sale con un film biografico imponente, complesso e straordinariamente ambizioso.

Aggettivi così pomposi raramente vengono usati quando si parla di biopic, ovvero film basati sulla vita di personaggi storici realmente esistiti. Eppure, il papà di Inception e della trilogia del Cavaliere Oscuro (tra le altre cose), ha messo in piedi un’opera così potente che supera le già altissime aspettative.

Intorno a questo film si è creato un vero e proprio movimento di attesa e anticipazione che solo pochi prodotti possono ormai vantare. D’altronde, per un motivo o per un altro, la vita e la carriera di J. Robert Oppenheimer costituiscono una storia così vasta che meritava di essere raccontata sul grande schermo. Si parla ovviamente dell’invenzione della bomba atomica (in più di un senso “figlia” di Oppenheimer), che è un punto focale e determinante nella storia dell’umanità, tra il percorso del suo sviluppo, le conseguenze storiche per il mondo intero e la prospettiva unica che ne ha il suo creatore.

Nolan quindi prende tutto ciò che può da una storia di vita che interessante lo è già di per sè, ed erge intorno ad essa una pellicola (in questo caso, letteralmente) dalle mire altissime e tecnicamente perfetta. In Oppenheimer ho trovato una regia di Nolan più pacato ma allo stesso tempo più sperimentale, che, come suo solito, gioca con una narrazione in cui l’ordine degli eventi si intreccia ma la trama scorre comunque lineare e coerente. Nolan ci torna a parlare di scienza, di fisica, di atomi e di una visione dell’universo per com’è, oltre ciò che ci è possibile vedere; come abbiamo visto con Interstellar, sono temi che ha piuttosto a cuore.

Il film ci racconta una storia complessa, politica, difficile da digerire: il ritmo, a volte incredibilmente frenetico, e a volte più cauto e riflessivo, è scandito da un sound design incredibile che da solo fornisce praticamente la metà della carica emotiva del film. C’è poi una trovata semplice, quanto geniale, per differenziare le scene che riproducono momenti realmente accaduti da quelli di cui non ci possono essere vere testimonianze storiche: ogni scena in bianco e nero rappresenta un punto di vista oggettivo e provato, mentre quelle a colori sono ciò che Nolan immagina sia successo nei frangenti personali degli individui coinvolti. Il dramma, le questioni etiche e morali, il valore intrinseco della creazione della bomba atomica vengono tutti restituiti in questo profondissimo racconto visivamente peculiare ed emotivamente straziante. Il film, in tutta la sua lunga durata (che non pesa, mai) è veramente imperdibile.

In una recensione comunque ristretta, perché mira a non rovinare la vostra personale esperienza con il film, non posso non citare l’incredibile cast di questo film: dallo straordinario protagonista Cillian Murphy a Emily Blunt, fino a Matt Damon e persino Robert Downey Jr, che qui dimostra finalmente la sua bravura anche con un ruolo molto più drammatico di quelli a cui è abituato. Non posso fare altro che ripetervi, se non si fosse già capito, di correre in sala a godervi questo film come merita di essere visto, sul grande schermo.

TrovateOppenheimerin programmazione al Cinema Capitol Multisala di Via Roma Nº 10, agli spettacoli delle 17:30 e 21:30.
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Di Nicolò Soresi

Studente del DAMS, ha studiato Beni Culturali ed è un fervido amante di tutto ciò che è Arte, e cultura pop: libri, fumetti, videogiochi, cinema. Moderato collezionista e appassionato di comicità, filosofia, psicologia e politica.