Gio. Ott 24th, 2024

Una vicenda dove sembrerebbero esserci coperture politiche a protezione di operatori del settore delle case di cura, legati a doppio filo con il Piccolo Parco Urbano, GoMad Concerti e la segretissima associazione culturale Clamore.

È stata rinviata al 17 dicembre 2024 la pronuncia sull’istanza di fallimento della cooperativa Aretè che ha gestito fino a ieri la casa di riposo Villa Serradifalco. L’istanza è stata presentata dai creditori, e tra questi alcuni ex dipendenti per oltre 200mila euro.
Nel tentativo di evitare il fallimento con le conseguenze anche penali della bancarotta, l’Aretè, che aveva subìto il pignoramento dei conti correnti e di beni, e aveva avviato le pratiche per costituire altra cooperativa con alcuni dipendenti fedeli come nuovi soci, continuando l’attività di custodia degli ospiti con la difficoltà di ottenere tutte le autorizzazioni il prima possibile.
Il procedimento di liquidazione coatta che potrebbe essere stato magari suggerito, e porrebbe due importanti questioni. La prima riguarda gli ospiti che sono all’interno della struttura per conto del Comune di Bagheria: a chi sta pagando la retta per il mantenimento, l’amministrazione, se non c’è un operatore accreditato, mentre l’altro è con una istanza di fallimento e/o una liquidazione coatta sul groppone, e i conti pignorati? Glieli da in contanti? La seconda riguarda la pubblicazione in albo pretorio del Comune di Bagheria del procedimento della Regione Siciliana della liquidazione coatta ancora prima della pubblicazione in Gazzatta Ufficiale. Il Comune non è assolutamente tenuto alla pubblicazione, meno che mai prima della gazzetta. Ma evidentemente c’era qualcuno da rassicurare.

Che villa Serradifalco, con la cooperativa Aretè, il Piccolo Parco Urbano, la GoMad concerti Srl (tutte legate, se non dallo stesso luogo, da parentele dirette tra presidenti e vicepresidenti) ed una nuova fantomatica associazione chiamata Clamore, siano feudo elettorale di almeno due degli assessori di questa giunta, è cosa che sostengono gli stessi protagonisti in alcuni messaggi all’interno delle chat coi dipendenti, che sono inequivocabili e di cui siamo in possesso. Ad oggi pare che nemmeno ai consiglieri comunali sia consentito l’accesso ai dati di Clamore, la cui elargizione di 10mila euro a titolo di patrocinio (???) non si può capire a fronte di quali servizi sia avvenuto.
Facile sospettare un gioco di scatole cinesi attraverso le quali vengono anche elargiti soldi pubblici per attività imprenditoriali private, e di questo abbiamo chiesto spesso spiegazioni senza alcuna risposta.
A villa Serradifalco, secondo numerose testimonianze raccolte, confermate da foto, ricette mediche e indiscrezioni, si hanno notizie di una epidemia di scabbia, che non sarebbe stata denunciata.

Alcune di queste testimonianze sono talmente autorevoli da non potere nemmeno essere messe in dubbio. Un dubbio c’è: ma come è possibile che a Bagheria non ci sia un’autorità qualunque che incuriosita, come noi, da certe ridondanze, non si attivi per verificarne i contorni?

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Di Ignazio Soresi

Classe 1969. Si forma dai gesuiti a Palermo. Studia Economia e Commercio, Scienze Politiche, Scienze Biologiche ed in età matura, Beni Culturali ad indirizzo Storico/archeologico. Opera in ambito turistico. Ha collaborato con diverse testate.