Una vicenda durata 10 anni quella del centro commerciale Z&H s.r.l., e della controversia coi suoi dipendenti assunti in nero e poi sottopagati. Dei fatti si era interessato il programma televisivo de “Le iene”.
L’imprenditore cinese Ding Shiming, 62 anni, potrebbe essersi reso irreperibile già all’indomani della chiusura del procedimento penale, nel marzo scorso, a seguito della condanna a 3 anni e 6 mesi, emessa dal Tribunale di Termini Imerese, per reati finanziari insieme ad altri connazionali, nella vicenda legata al fallimento e al procedimento intentato dai dipendenti del noto centro commerciale sulla SS113 tra Bagheria e Ficarazzi.
Della irreperibilità dell’imprenditore cinese ci si sarebbe accorti adesso con la necessità di notificare i provvedimenti a suo carico e da accertamenti effettuati sul portale ANPR ( anagrafe nazionale della popolazione residente) lo stesso risulta cancellato per irreperibilità dal Comune.
Del grande colosso cinese con vari centri commerciali in tutta la Sicilia come quelli di Bagheria, Palermo e Siracusa si era occupato anche il programma televisivo Le Iene, che aveva evidenziato un gioco di scatole cinesi (forse era meglio dire una matrioska) di società attraverso le quali si frodava il fisco, ci si sottraeva ai vari obblighi come gli atti di pignoramento, arrivando, secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti, sino al reato di auto-riciclaggio.
La vicenda aveva anche interessato il Comune di Bagheria, ai tempi dell’amministrazione di Patrizio Cinque, per avere, dopo una serie di controversie, accertata la mancanza della SCIA, la segnalazione certificata di inizio attività.
Gli ex dipendenti rappresentati dallo Studio legale Vizzini & Partners di Palermo, dopo anni di processi si ritrovano ancora con delle sentenze da non poter notificare, a causa della irreperibilità dei responsabili. Costituitisi parte civile al processo chiedono giustizia e il riconoscimento del dovuto, che non si limita alle retribuzioni, ma alla quantificazione dei danni subiti, per una vicenda durata 10 anni e che aveva evidenziato condizioni lavorative accettate solo per non avere, allora come oggi, valide alternative occupazionali.
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