Ven. Nov 22nd, 2024

Una malattia fulminante ci porta via a soli 70 anni, uno degli emblemi del giornalismo di inchiesta che non si ferma davanti a nulla, e a nessuno. Nemmeno le grandi potenze lo intimidirono nel caso della strage di Ustica.

Uno dei suoi ultimi lavori la docuserie “Vatican girl” lo ha visto ancora una volta affrontare un leviatano come lo stato Vaticano. Un monolite inamovibile che custodisce nell’immaginario collettivo i segreti del mondo. È morto rappresentando un modo di fare informazione serio, compente, non disponibile alla piaggeria nei confronti dei poteri forti, in qualche modo autorevole più di tanti altri.

Muore nel giorno della ricorrenza della strage di via D’Amelio, e delle due figure dei giudici martiri di Palermo, si era occupato più volte, l’ultima il 24 maggio scorso in occasione dell’altra ricorrenza tragica, tutta siciliana.

Oggi il giornalismo perde una di quelle voci non facili da piegare, come ogni giornalista dovrebbe essere, animato da mera ricerca della verità, senza porsi il problema di esternare la propria opinione. Un fatto è un fatto, una volta esposto, puoi darne la lettura che vuoi, se hai fornito ai lettori gli strumenti per darne una loro.

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Di Ignazio Soresi

Classe 1969. Si forma dai gesuiti a Palermo. Studia Economia e Commercio, Scienze Politiche, Scienze Biologiche ed in età matura, Beni Culturali ad indirizzo Storico/archeologico. Opera in ambito turistico. Ha collaborato con diverse testate.