Ven. Set 20th, 2024

Chissà quale assurda maledizione incombe sugli alberi di Bagheria. Sani, sanissimi, protetti da vincolo paesaggistico, rigogliosi e anche belli, fanno e faranno tutti la stessa fine tranne quelli salvati in campagna elettorale in via Borsellino.

Se si sono potuti salvare i pini in via Borsellino, allargando gli spazi per le radici, si potevano salvare tutti. È cosa evidente, che anche un bambino di 3 anni capisce, ma un baarioto stenta, sopratutto i profili falsi, scatenati sui social, gli estimatori di fede incondizionata, e tutti gli altri che hanno ottenuto o sono in procinto, o sono in semplice attesa di una grazia.
Si potevano salvare alberi, marciapiedi e asfalto, così come fatto nella via intitolata al martire vittima delle mafia.
Ma allora perché? Perché non farlo?
In viale Bagnera si sono tagliati pini sani, lo possiamo dire chiaramente, commettendo un illecito. Mai la Soprintendenza dei Beni Culturali ne aveva autorizzato l’abbattimento.

Si è liberato spazio per un dehors, tanto che in quel tratto non si è fatto marciapiede (guarda caso), e per alcuni posti auto lungo l’asse viario e non solo, per i possibili fruitori della costruenda parrocchia, alla quale si è liberato l’accesso futuro, ostruito da due magnifiche imponenti alberature, e in cambio la parrocchia ha ceduto parte di terreno, posteriormente, dove, a spese della comunità, sotto le mentite spoglie di un cantiere denominato sistemazione a verde di contrada Monaco, si è realizzato un parcheggio.
Ma non è un po’ ridondante? Taglio dei pini, riqualificazione della zona e realizzazione di un parcheggio grazie alla generosità di qualcuno? Vi ricorda niente?
Ora però il colpo di teatro alla Oscar Wilde: il progettista della chiesa di San Giovanni Bosco è lo stesso della riqualificazione di via Libertà. Uguale, uguale, uguale, lui di persona personalmente (Cit.), come potete verificare qui.

Proprio da alcune immagini del progetto pubblicate sul sito, ci pare però di capire che i pini potevano sopravvivere.
Oggi però è cominciata l’ennesima guerra ai pini dichiarata da questa amministrazione, che è passata per i pini del Ciro Scianna, e che passerà dai pini del Bagnera, sempre che non li abbiano già abbattuti, poiché quello che succede al Bagnera resta al Bagnera, furti, atti vandalici e crolli, e la presenza di ammiocugino.

Lo sapevano pure gli alberi stessi in via Libertà, che li avrebbero tagliati.
Lo avevamo detto. Lo avevano detto alcuni cittadini preoccupati, anche alcune associazioni come potete leggere qui.

Eccezionale il comunicato del comune dopo che si era sparsa la voce.

Grazie per avere a cuore la nostra incolumità. Lo si è fatto proprio per questo. Poiché la priorità del Comune è proprio la nostra incolumità, ci sono voluti 5 anni per ammettere il problema dei roghi, e ancora sulla malamovida non si è nemmeno troppo convinti, così come tutto il problema della sicurezza che viene presa sottogamba, nonostante i proclami.
Ora quei pini sanissimi, sono stati abbattuti e si teme per la loro compensazione, chissà come, dove, quando e con che cura.
Leggere pure come specificano che hanno l’autorizzazione della sovrintendenza: su viale Bagnera mancava, non si sa mai a qualcuno venga in testa di verificare anche qua. Ma il santo c’è evidentemente, anzi la santa, e magari sono due.
Ma è la chiosa del comunicato del comune, che in alcun modo è imputabile nei contenuti ad altri, se non all’amministrazione stessa, che rappresenta il masterpiece del teatro dell’assurdo:
Il Comune di Bagheria si impegna a seguire attentamente le fasi di riqualificazione e a tenere informata, sempre, la cittadinanza nelle scelte future.

Sta m….. , come ci tengono informati.

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Di Ignazio Soresi

Classe 1969. Si forma dai gesuiti a Palermo. Studia Economia e Commercio, Scienze Politiche, Scienze Biologiche ed in età matura, Beni Culturali ad indirizzo Storico/archeologico. Opera in ambito turistico. Ha collaborato con diverse testate.