Problema risolto, ora possiamo tutti dimenticare quanto questa amministrazione sia impotente davanti i problemi veri della città, o in alternativa quando sia indifferente.
Che l’immensa catasta di legnami proveniente da mobilia, presente in contrada Monaco da dicembre scorso e da noi denunciata con cadenza settimanale, sia stata data alle fiamme proprio nel momento in cui era diventato compito del comune rimuoverla, è un messaggio chiaro nei confronti di questa amministrazione da parte dei residenti della repubblica autonoma di contrada Monaco.
Il Comune di Bagheria aveva pretestuosamente tirato in ballo i proprietari dei terreni che subiscono da anni l’impossibilità di usufruire del bene perché in balia di questi abbandoni, denunciati anche alle forze dell’ordine, intimandogli entro dieci giorni dalla notifica dell’ordinanza, la rimozione della catasta. Trascorsi i dieci giorni, persistendo i pericoli reali per persone e cose, avrebbe dovuto intervenire direttamente e poi rifarsi economicamente con gli stessi.
Ma impegnato con una conferenza elettorale al giorno, proiettato nel futuro agone, ecco che il Comune si dimentica della pira che nottetempo viene data alla fiamme ammorbando come previsto mezza città.
A spingere nel senso dell’accensione anticipata della catasta, potrebbe avere contribuito l’attenzione mediatica, ma anche la presenza della Polizia Municipale in loco che pare abbia effettuato alcuni sopralluoghi e avesse già predisposto la rimozione. La cosa non deve essere passata inosservata.
Mentre scriviamo e mentre ancora le fiamme si alzano dai resti dell’incendio, a palazzo Butera sono impegnati in una ennesima presentazione di una fallimento presentato come vittoria, la cessione di un servizio pubblico ad un privato avendo vagamente percepito in tre anni e mezzo di non essere in condizioni di gestire l’illuminazione pubblica.
Le immagini raccontano di un fumo denso e nero che ha vagato nei cieli di mezza Bagheria bassa.
Ma la tattica di scrollarsi di dosso le responsabilità non ha avuto successo. Questo comune è colpevole di quanto successo: sapeva, ha delegato pretestuosamente, ha mancato un impegno quando doveva intervenire.
Con il vento di oggi le fiamme hanno continuato ad alimentarsi e sono intervenuti i pompieri.
Il coordinamento cittadino ReteCivica, nato dall’esigenza di restituire un clima sicurezza al territorio abbandonato dall’istituzione, sta valutando insieme ad altri interlocutori la possibilità a brevissimo, di denunciare il Comune di Bagheria e tutti i componenti dell’amministrazione che su quel cumulo di rifiuti avevano obbligo di intervento, ravvedendo le ipotesi di omissione in atto di ufficio (avendo il comune contezza del pericolo incombente e non essendosi attivato con poteri sostitutivi) procurato danno ambientale e alla salute pubblica.
Contrada Monaco che si imporne sulla città valicando i confini della legalità così impunemente è il sintomo del niente che si è fatto negli ultimi anni a Bagheria.
“Da questo momento – si legge nella nota – vigileremo affinché, come sembra sia abitudine, il luogo, non torni ad essere vasca di raccolta abusiva di rifiuti, con relativo inceneritore. I proprietari del terreno hanno presentato denuncia alle forze dell’ordine, sugli abbandoni di rifiuti ad opera di ignoti nella loro proprietà. Il problema in contrada Monaco oggi diventa non solo un problema di degrado, ma una serie di reati di varia natura, sui quali questa amministrazione deve smettere di fare finta di non vedere e non sapere.”
Le politiche di inclusione e la cura della città non si fanno così!
#bagherianonecomunepertutti #bravofilippocomplimenti
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