Gio. Nov 21st, 2024

Persefone 2, condotta ieri tra Bagheria e il capoluogo siciliano, è la prosecuzione di un’indagine a più ampio respiro.

L’operazione, portata a segno dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo in collaborazione con la Direzione Distrettuale Antimafia, è una costola di quella che nel 2021 ha assestato un primo colpo a una famiglia che, secondo gli inquirenti, risulta particolarmente attiva a Bagheria, quella di Massimiliano Ficano.

I procedimenti di ieri sono da inquadrare nel medesimo schema: la città delle ville, vertice di un triangolo malavitoso di grossa caratura con due quartieri palermitani quello di Brancaccio e quello di Porta Nuova. Triangolo malavitoso di connotazione mafiosa ovviamente, dedita al commercio di stupefacenti, capaci di riversare sul territorio bagherese “fiumi di cocaina” come recita l’ordinanza firmata dal GiP Antonella Consiglio, che individua “nel patto associativo” la forza dell’operazioni criminali compiute sul territorio.
L’entourage di Ficano e i suoi sodali. finiti nel mirino degli inquirenti (dopo pranzo) costituiscono oggi una famiglia mafiosa attiva sul territorio di Bagheria, contro la quale si sta combattendo su vari fronti, quello del commercio di stupefacenti in primis, ma ovviamente non solo quello.

Ciò che però fa veramente pensare, è la totale mancanza di consapevolezza rispetto a questi meccanismi, che pur sono noti ai sassi, dell’attuale amministrazione, il cui impegno al contrasto di certi fenomeni e occasionale (nel senso delle occasioni celebrative) ed in favore di telecamere.
La conferma è nelle dichiarazioni di rito, a commento della operazione delle forze dell’ordine, da parte del nostro sindaco Filippo Tripoli, affidate al sito istituzionale, che tutti possono leggere, che noi abbiamo fissato in alcuni screenshots e che riportiamo fedelmente:

La droga, lo abbiamo detto più volte, è una piaga nel nostro territorio da combattere con tutte le forze ed in sinergia tra istituzioni – dice il sindaco di Bagheria, Filippo Maria Tripoli – siamo orgogliosi di poter contare sul lavoro continuo delle Forze dell’Ordine con le quali ci congratuliamo per il risultato di oggi e nel nostro piccolo cerchiamo di contribuire con progetti importanti(?) come Non è roba per te, il progetto che vede il Comune di Bagheria impegnato con i giovani e per i giovani per metterli in guardia contro i pericoli della dipendenza da sostanze stupefacenti”. 

LA PAROLA “MAFIA” NON È MAI PRONUNCIATA!!!

Per il sindaco di Bagheria non c’è mafia in città?
Addossare alla droga (indicandone una nello specifico e facendo finta che le altre non esistano) i problemi della città, è molto comodo, proprio perché essendo un problema complesso, assolve il Comune dalle sconfitte che viviamo ogni sera per le nostre strade.
Non riconoscere che dietro TUTTI i tipi di droga ci siano foraggi per la mafia è un brutto sintomo, quanto meno di ignoranza culturale.
Non capire che il caos che si concede alle nostre strade, con l’indifferenza e la tolleranza, favorisce consumo e spaccio, e quindi la mafia, diciamo che è pericolosamente miope.
Essere in mano ad un amministratore che ha difficoltà a dire la parola mafia commentando un’operazione di polizia, in una circostanza precisa e non parlando di massimi sistemi, non è affatto confortante, pur anche si trattasse solo di incapacità di lettura dei fenomeni cittadini.


#bravofilippocomplimenti #bagherianonecomunepertutti


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Di Ignazio Soresi

Classe 1969. Si forma dai gesuiti a Palermo. Studia Economia e Commercio, Scienze Politiche, Scienze Biologiche ed in età matura, Beni Culturali ad indirizzo Storico/archeologico. Opera in ambito turistico. Ha collaborato con diverse testate.