Gio. Nov 21st, 2024

Ora è per sempre si ponga rimedio a questi episodi. La condanna unanime dei cittadini, delle opposizioni politiche e di qualche associazione. C’è il rischio che si giochi a scarica barile. Non pervenuti certi cosiddetti “ambientalisti”

C’è un problema. Ora lo sanno tutti non sono solo pochi cittadini che hanno le visioni. È una emergenza che vogliamo risolvere e non vogliamo più venga ignorata. C’è una gestione dei rifiuti nelle zone di emarginazione sociale e nelle periferie che è criminale e che va arginata.
Giungono voci che l’amministrazione voglia scaricare la responsabilità sui proprietari dei terreni sanzionandoli. Nel caso specifico di contrada Monaco, i proprietari sono vittime del fenomeno non potendo nemmeno fare uso dei loro terreni o recintarli, perché le recinzioni vengono abbattute e questi, intimiditi hanno anche denunciato alle autorità ciò che accade. Quelli che invece utilizzano il proprio terreno coscientemente e (presumiamo) come business, a mo’ di discarica abusiva nelle zone Consona, Vicinale Lorenzo o Dolceimpoverile e altre ancora, quelli si temono e non si interviene, come nel caso dei roghi in via Parisi che abbiamo raccontato qui.

Il coordinamento cittadino ReteCivica Bagheria ha proposto in un intervento sul Giornale di Sicilia, “la possibilità di due momenti impossibili da procrastinare ulteriormente, in cui coinvolgere amministratori, cittadinanza e forze dell’ordine.”

“Il primo – scrivono i portavoce – è una ricognizione delle zone di periferia e di quelle ad alta emarginazione sociale, per accertarne lo stato senza possibilità di alterazione della realtà. Il secondo è un’assemblea pubblica che coinvolga i residenti dei luoghi dove avvengono questi fenomeni. In entrambi i casi riteniamo necessario che i due momenti avvengano fisicamente proprio nei luoghi interessati e non siano a porte chiuse. Non si faccia alcuna discriminazione, consentendo a tutti di potere proporre soluzioni reali ed immediate. Se parliamo tanto di collaborazione, questo è il momento di metterla in atto.”

Di contro sui social i cittadini denunciano lo stato di abbandono nei dintorni dell’istituto comprensivo “Don Pino Puglisi”, pericolosamente circondato da cumuli di rifiuti.
E intanto anche i gruppi politici si mobilitano in un comunicato congiunto:
“L’amministrazione faccia chiarezza sugli incendi di Contrada Monaco”
Scrivono i coordinamenti cittadini di Fratelli d’Italia e della Democrazia Cristiana, rivolgendosi in particolar modo al sindaco.

“È intollerabile che sistematicamente vengano bruciati  cumuli di materiale non identificato (probabilmente rifiuti) i quali sprigionano nell’aria nubi nere tossiche cariche  sicuramente di sostanze che è lecito pensare siano altamente nocive per la salute pubblica.
Considerato che il veleno sprigionato da tali incendi mette in serio pericolo l’incolumità della cittadinanza, chiediamo che l’amministrazione comunale nella persona del Sindaco informi la città sulle  azioni che sta intraprendendo per combattere il problema, evitando tentativi rivolti a   minimizzare un serio problema  già debitamente segnalato da tempo.”
“Oltre a consigliare di chiudere le finestre (cosa che i cittadini fanno con prontezza) servono  fatti, ci comunichi anche attraverso i social, come è solito fare, come intende risolvere il problema.
Non c’è più tempo da perdere.”

“Cosa aspetta il Comune ad intervenire – scrive il portavoce di Europa Verde, Antonio Belvedere – dopo anni di segnalazioni, di articoli sulle testate on line, di proteste di tanti cittadini allarmati per la propria salute e quella dei propri figli, dopo la partecipatissima assemblea popolare del maggio scorso, dopo le denunce de l’Inchiesta di Bagheria, dell’Osservatorio Permanente sui Disastri Ambientali e del circolo di Europa Verde?”

“I cittadini aspettano i fatti, le parole non bastano più. Mi giunge notizia – conclude Belvedere – di una ennesima riunione convocata presso la sede comunale. Di cosa volete ancora discutere? Agite, se ne siete capaci!”

Non si provi ad eludere in alcun modo la possibilità di intervenire non contro chi è vittima non tutelata dalle autorità e subisce allo stesso modo, ma contro i carnefici, aggiungiamo noi.
Una considerazione si deve fare, sono abbandoni sistematici e omogenei, qualcosa non quadra nella gestione di un certo tipo di rifiuti specificatamente: copertoni, sfridi edili, elettrodomestici, ingombranti. Poi in alcune zone trovi anche l’indifferenziata… ma poi… e in alcune zone.

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Di Ignazio Soresi

Classe 1969. Si forma dai gesuiti a Palermo. Studia Economia e Commercio, Scienze Politiche, Scienze Biologiche ed in età matura, Beni Culturali ad indirizzo Storico/archeologico. Opera in ambito turistico. Ha collaborato con diverse testate.