Che i patrocini a Bagheria abbiano sempre gli stessi destinatari sopratutto nell’ambito culturale e musicale, è un dato di fatto. Dovremmo però prendere le misure.
La cultura e la musica estiva a Bagheria necessità di soldini pubblici donati a privati. Se la vogliamo dire tutta, la CULTURA vera è pochissima, spinta male e con una forte connotazione di bandiera, che non è cosa negativa in se, ma viene (spesso senza la complicità degli organizzatori che il loro mestiere fanno), manipolata per scopi propagandistici.
Ma il nostro pallino, orami si sa, è Go Mad con il Piccolo Parco Urbano, perché in quel caso, giocando su l’esistenza ambigua di due Go Mad, una associazione culturale ed una azienda privata, il Comune di Bagheria gli elargisce un obolo, un contributo economico, nonostante loro facciamo pagare i biglietti e monopolizzino anche tutti i tipi di consumi non lasciando nulla al territorio.
L’attenzione viene poi amplificata dalla segnalazioni di cittadini e da addetti ai lavori, e di una vogliamo parlare, arrivata il 6 luglio non appena il comune ha proclamato il programma di quest’anno e le aziende che collaborano con Go Mad.
Ci fidiamo di chi segnala la possibilità di risse a causa della tipologia di clientela, suggerendo quasi una logica preordinata ma ovviamente non abbiamo prove e taciamo.
Come da copione, avviene esattamente quanto preannunciato, al concerto del rapper napoletano Geolier ai Cantieri Culturali della Zisa a Palermo, organizzato propio da Go Mad e dai partner.
I video che sono diventati virali, testimoniano una serie di carenze di sicurezza evidenti, che a Bagheria sarebbero solo che amplificate se, i controlli, venissero affidati (anche qui), alla solita associazione vicina ad un ex assessore, che viene scelta con una certa sospetta frequenza rispetto alle tante altre presenti sul territorio. Inoltre non consola nemmeno la posizione negazionista di questa amministrazione nei confronti del disagio sociale giovanile di cui questi accadimenti sono figli. Nessun intervento, mai, e strade abbandonate alle scorribande.
Infine il silenzio degli organizzatori, anche in risposta alle richieste di rimborso, parla da solo, e il timore è che il tutto si possa ripetere anche qui a Bagheria, dove Go Mad è prossima alla beatificazione oltre che essere entrata nello stato di famiglia del Comune di Bagheria, a cui, per altre cose mancano i soldi, e mentre li regala a Go Mad, li fa cercare dalla Sogert nei conti dei cittadini.
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