Una vicenda triste legata ad una gestione che solleva molto dubbi, di una realtà che poteva essere una eccellenza del territorio in tema di assistenza, nata in seno alle volontà e ai progetti della storica figura di Don Armando Trigona
La casa di riposo gestita dalla cooperativa Aretè, ha subito ieri 17 luglio 2024 la visita dell’ufficiale giudiziario che ha proceduto al pignoramento di una parte dei beni, a seguito di istanza presentata dal legale di 11 dipendenti (ormai ex) che vantano ingenti crediti.
Una vicenda che purtroppo va avanti da anni e di cui a farne le spese sono certamente gli ospiti della struttura e le loro famiglie (per chi ha la fortuna di averne) che si sono viste recapitare in data 3 luglio 2024 un preavviso di 15 giorni per trovare altra sistemazione,
“…a seguito dei gravissimi episodi che hanno interessato la cooperativa tutta, ci vediamo costretti ad interrompere il servizio di assistenza, non essendoci più le condizioni economiche necessarie a garantire il servizio fin qui svolto.”
Questo parte del contenuto della comunicazione che così prosegue:
“ …comunichiamo che a partire dalla data del 18/07/2024, data in cui decadrà il contratto di riferimento e a seguito della scadenza dei 15gg di preavviso a cominciare dalla data odierna, non saremo più in grado di ospitarLa.“
Non sappiamo quali siano i gravissimi episodi tali da dovere ricorrere, settimane fa, all’utilizzo di un gruppo elettrogeno per fare fronte all’interruzione dell’energia elettrica a seguito di una morosità importante ( ci dicono fonti interne affidabili oltre 50 mila euro), e tali da portare oggi ad allontanare tutti gli ospiti.
Risulterebbe inoltre che le rette degli ospiti, sia quelle a carico degli stessi, sia quelle a carico del Comune di Bagheria, che sostiene alcuni anziani in struttura, siano ( e siano state nel tempo) regolarmente pagate, e non capiamo come si sia accumulato allora, un tale debito nei confronti dei dipendenti, atteso che la mancata retribuzione del lavoro regolarmente svolto è quanto di più odioso possa verificarsi, e che i lavoratori da noi sentiti, denunciano altre irregolarità, come differenze tra il totale nelle buste emesse e quello percepito, ore di straordinario e tutto quello che in questi casi normalmente emerge.
La vicenda riguarda in qualche modo, anche il Comune di Bagheria, che non ha ancora risposto all’atto di pignoramento presso terzi delle eventuali somme dovute, indicando tali importi da custodire sino alla sentenza definitiva, forse reo di non avere vigilato sullo stato di una struttura a cui è stata affidata la custodia di alcuni anziani a sua tutela. Poiché i legami tra soggetti politici di questa giunta e la cooperativa Aretè, sono argomento di alcune chat della direttrice della casa di riposo, dei cui contenuti abbiamo parlato qui, sarebbe forse più producente per questa amministrazione, adempiere ai propri obblighi per non dare adito ad ulteriori malelingue.
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