Mar. Ott 22nd, 2024

I fuochi e le fiamme a Bagheria hanno due facce, quella del degrado sociale e quella criminale della gestione illecita dei rifiuti. Nonostante le segnalazioni e le “indagini” dei cittadini, troppo inconsistenti sono le risposte.

Due auto sono state date alle fiamme nella notte tra sabato e domenica a Bagheria, entrambe sarebbero risultate rubate.
Una delle due auto era parcheggiata in via Roma e durante il rogo ha danneggiato anche la palazzina sotto la quale l’auto è stata data alle fiamme, che ci risulta essere abitata.

Che una vettura rubata possa essere bruciata (seppur notte tempo) in pieno centro è cosa indicativa sulla gestione della sicurezza in città. L’altra vettura invece è stata data alla fiamme nei pressi di via del Fonditore, che è zona periferica spesso indicata dai cittadini del comitato spontaneo contro i roghi, come teatro di roghi di rifiuti.

Fenomeno assolutamente attivo, come dimostrano le immagini riferite ad oggi, domenica 13 ottobre, intorno alle 19:30: ancora fumi in una zona, quella tra il liceo scientifico e l’Ips, che per frequenza degli eventi è diventata il nuovo polo da attenzionare, come lo è stato contrada Monaco, seppure con una fenomenologia diversa.

Nei prossimi giorni sembra sia stato organizzato proprio un incontro in contrada Monaco per una sensibilizzazione sul conferimento dei rifiuti e sul rispetto dell’ambiente. Secondo indiscrezioni precise, questo incontro sarà gestito dall’Assessore alle politiche sociali, Emanuele Tornatore, che con la borgata ha notori legami elettorali. Raramente, queste interlocuzioni preferenziali, sin dai tempi della parrocchia di San Giovanni Bosco affidata a Padre Stabile, si sono trasformate in reali soluzioni.
Parteciperanno all’incontro il presidente di AMB e due associazioni che al tavolo tecnico contro i roghi, erano stati assenti. Una delle due, CittadinanzAttiva si era fatta viva all’ultimo di questi, Legambiente Bagheria, invece, si era eclissata quasi subito, una volta capito che l’atteggiamento negazionista, non trovava terreno fertile tra i cittadini.
L’amministrazione oggi sceglie queste due associazioni, che spesso si muovono insieme, come il gatto e la volpe di collodiana memoria, quali ambasciatori del buon modello per contrada Monaco.
Un ennesimo evento “parole parlate“, che non tiene conto ancora una volta delle proposte del comitato spontaneo contro i roghi e dei cittadini, che erano fattive e avrebbero coinvolto nelle varie fasi della realizzazione, l’intero quartiere. Speriamo di non dovere leggere in questo posizionamento dell’amministrazione, un tentativo di alleggerire le proprie responsabilità (in particolare quelle legate all’avere sottovalutato il fenomeno), introducendo ancora una volta interlocutori con una posizione molto più morbida.

Con risultati importanti che tardano ad arrivare si corre forse ai ripari, cercando di esautorare voci più critiche, la cui presenza verrebbe avvertita come scomoda?
Ma non si potrebbe evitare di mettere tutto su un piano politico, cercando soluzioni vere e fattive come quelle proposte dal comitato spontaneo contro i roghi anche sul recupero del gap sociale in certe periferie?
C’è ancora qualcuno disposto a cadere in queste trappole di comunicazione, rischiando di ritrovarsi con le frecce spuntate?

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Di Ignazio Soresi

Classe 1969. Si forma dai gesuiti a Palermo. Studia Economia e Commercio, Scienze Politiche, Scienze Biologiche ed in età matura, Beni Culturali ad indirizzo Storico/archeologico. Opera in ambito turistico. Ha collaborato con diverse testate.