La vicenda del crollo delle case popolari ad Aspra si complica burocraticamente, mentre la città e l’amministrazione non riescono ad essere solidali con gli sfortunati protagonisti.
“il Sindaco mi ha raccontato di una ditta che avrebbe risolto tutto, la ditta Calabrese, ma poi è sparito” ci dice Ignazio Preziosi uno dei dei malcapitati, quello che abita al pianterreno.
“Se non risolvono subito qualcosa, mi chiudo in casa e, se crolla, muoio li dentro e gli resto sulla coscienza”.
In un modo tutto suo e anche un po’ naïf, la disperazione alimentata dalla sensazione di impotenza.
Oggi il direttore dello IACP Giuseppe Chiarelli, ha effettuato un sopralluogo insieme a due tecnici. Purtroppo i tempi si allungano: la proprietà delle abitazioni non è dell’Istituto Case Polari ma direttamente delle Regione Siciliana. Lo IACP ne ha la gestione. L’unica soluzione tecnica è che l’Istituto rediga un progetto, che poi la regione deve finanziare, ecc ecc ecc, purtroppo, questa è!
Ora però passiamo alle politiche sociali di questo Comune: SPARITI TUTTI!!!
Il Sindaco promette di inviare il fantomatico squadrone Calabrese (?????) ma per il resto, a parte mezzo colloquio coi gli assistenti sociali che avevano proposto un dormitorio a Palermo, nessuna soluzione all’orizzonte. Se l’amministrazione come sembra, nulla ha a che vedere con il sinistro ne con la soluzione tecnica, non è in grado di accogliere due sfollati mettendo in moto almeno la macchina della solidarietà, se non quella ufficiale delle politiche sociali. Se Preziosi, o lo stesso Vanella, attuassero il proposito di barricarsi dentro e succedesse un guaio?
Ma possibile che elargiamo regalie GIORNALMENTE o quasi, e quando si tratta di intervenire davvero, NON SI È MAI PRESENTI?
Questa è la situazione oggi. Perché non è stato proposto il pronto soccorso sociale, inaugurato nel 2016 e ripristinato da poco nella piena funzionalità e gestito dalla Caritas che pure potrebbe attivarsi? Ci sono almeno 5 posti in quella struttura. Perché proporre un dormitorio a Palermo se c’è già questa struttura?
Allora ci rivolgiamo alla solidarietà dei cittadini non sappiamo in che modo, ma dobbiamo dare una mano quando si può. Dimostrare che i cittadini non si lasciano da soli.
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