Ven. Set 20th, 2024

Se non è possessione, allora è una maledizione. Oppure le torture modello Torquemada sono ingiustificate.

Passare dallo stratuneddu, in una bella giornata che pare quasi primaverile è sempre un piacere, vederlo torturato però spacca il cuore in due.
In questi giorni si sono per altro succeduti una serie di imprevisti (manutenzione questa sconosciuta) che hanno richiesto intervento immediato.

Quello paradossale si è reso necessario sulla facciata del palazzo di città, dal quale si sono staccati dei calcinacci fortunatamente solo dopo il passaggio del primo corteo carnevalesco, quello dei bambini più piccoli.

Ma il pomo della discordia con le associazioni dei commercianti sul corso, sono i paletti sul basolato in piena carreggiata a protezione dei feretri con tanto di vaso funebre che qualcuno continua a spacciare orgogliosamente per arredo urbano, altri hanno pensato invece che fossero parte dell’ampliamento cimiteriale.
Questi paletti, che insistono su una pavimentazione soggiacente al vincolo della Sovrintendenza dei Beni Culturali (che per apporli è stata seviziata), vengono danneggiati con una frequenza disarmante, con un esborso che, secondo le nostre fonti, si aggira intorno ai 100 euro a palo.

L’associazione Umberto Gallery che accoglie diversi esercenti che insistono sul corso storico, insieme ad altri commercianti ha presentato il 18 gennaio una richiesta ufficiale al Sindaco e al Presidente del consiglio comunale, in cui si chiede la rimozione immediata dei paletti per una serie di motivi tra cui il fatto che ledono il decoro del corso Umberto in quanto non perfettamente contestualizzati nell’attuale arredo urbano, e sono un pericolo sia per i passanti che per le autovetture transitanti durante le ore di apertura al traffico. Inoltre inibiscono il carico/scarico merci indispensabile al normale svolgimento lavorativo commerciale.
“Questi stessi paletti – si legge nella nota – decretano la fine di qualsiasi futura manifestazione ludico – turistica, visto che l’installazione di un gazebo non permetterebbero il passaggio delle vetture di pubblica sicurezza.”

Il tempo passa e la risposta non arriverà…

#bagherianonecomunepertutti

#bravofilippocomplimenti

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Di Ignazio Soresi

Classe 1969. Si forma dai gesuiti a Palermo. Studia Economia e Commercio, Scienze Politiche, Scienze Biologiche ed in età matura, Beni Culturali ad indirizzo Storico/archeologico. Opera in ambito turistico. Ha collaborato con diverse testate.