Ven. Set 20th, 2024

La storia del primo ammattonamento dei due corsi di Bagheria nel racconto del Professore Antonino Russo, arrichito da una foto dal suo archivio personale.

Ricordo quando è stato deciso di ammattonare il corso Umberto.
E’ stato fatto un lavoro per bene. Il piano del corso è stato dapprima svuotato di parecchia terra, poi il suolo è stato rivoltato, è stata creata una base di grosse pietre, poi di altre più piccole. Queste ultime sono state coperte con polvere di tufo per compattare le pietre ed ottenere una superficie levigata. A questo punto il suolo era pronto per ricevere le mattonelle.
I vecchi e gli sfaccendati osservavano attentamente le mosse lente e calcolate degli operai che collocavano le mattonelle. Il lavoro, però, procedeva molto a rilento. Quando i responsabili dei lavori ne hanno capito i motivi, hanno fatto venire alcuni operai di una ditta di palermo i il corso Umberto è stato ammattonato in pochi giorni. Prima quando passava una macchina si alzava un nuvolone di polvere. Ora si faceva il confronto con il corso Butera ancora sterrato e si notava la grande differenza.

Cosi erano tutti curiosi di vedere anche il corso Butera rivestito di mattonelle. La curiosità alla fine è stata soddisfatta. Si è dato il via al rivestimento del corso Butera e alla fine i due corsi principali del paese hanno assunto l’aspetto di veri corsi cittadini. In un primo momento si era pensato di vietare il transito alle auto.
In un paese, però, che era diventato completamente motorizzato la cosa è risultata impossibile da realizzare. Dopo alcuni anni sono prevalsi quelli che volevano coprire le mattonelle col bitume. Le mattonelle sono state coperte.
I due corsi hanno guadagnato qualcosa o hanno perso qualcosa?

Ai posteri l’ardua sentenza.

N. D. R.

L’annosa questione del corso Umberto chiuso o aperto al traffico con il basolato che ai nostri giorni ne ha impreziosito l’aspetto è solo accennata. Ricordiamo che il Professore Russo manca da Bagheria da diversi anni eppure tocca sempre argomenti di puntuale attualità. Il degrado sociale che oggi investe ‘u stratuneddu, lo lascerebbe certamente dispiaciuto, essendo corso Umberto immancabile tappa dei suoi ritorni, cuore della pulsante della sua Bagheria e del suo modo di viverla, partendo dalla zona in cui è cresciuto.

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Di Antonino Russo

Bagherese del ‘36, nel 1959 si trasferisce a Napoli per insegnare in una “elementare” nel popolare e pittoresco rione Vergini - Sanità. Si lascia coinvolgere dai fermenti culturali di Bagheria, dandosi proficuamente alla poesia, ma anche alla saggistica e alla narrativa. Collabora con numerose testate, è sociologo dal 1990.