Ven. Set 20th, 2024

Pace e bene e bentornati nella nostra settimanale rubrica. Tocchiamo un tasto molto importante per la vita di ogni cristiano: l’attesa. Non solo si tratterà dell’attesa ma del frutto che essa genera per noi, la vita eterna. Senza dilungarmi oltre, immergiamoci nella parabola delle dieci vergini.

Come detto nell’introduzione, la liturgia ci ha proposto per la 32° domenica del tempo ordinario la parabola delle dieci vergini. Si tratta di un brano molto conosciuto in cui Gesù racconta di dieci vergini invitate a delle nozze ma ,per un ritardo dello sposo, cinque di esse, le vergini stolte, devono allontanarsi per comprare l’olio che imprudentemente non hanno portato con se. Al ritorno trovano lo sposo ed i commensali mentre fanno festa e le porte sono state già chiuse. Le altre cinque vergini, dette le vergini sagge, sono riuscite ad entrare ma le stolte rimangono fuori ed, in più, al tentativo di entrare che fanno, lo sposo dice loro che non le conosce. Questa era la parabola, ora andiamo a noi. Noi per fede, ma anche per esperienza, sappiamo che il Signore non si smentisce mai perché anche stavolta c’è una bella notizia per noi.
Perché siamo cristiani ? Cosa vogliamo? Lo siamo perché cerchiamo la Sapienza di Dio, che è Gesù stesso. Ma la bella notizia è che Egli stesso ci cerca, vuole illuminare la nostra vita.
La parabola delle dieci vergini invitate alle nozze, metafora per indicare il regno dei cieli, ci ricorda che non possiamo comprare all’ultimo momento l’olio per entrare alle nozze. L’olio della vita, della nostra fede, non si compra a buon mercato, anzi la fede viene provata come l’oro nel crogiolo, che deve consumare come una candela per risplendere.
Noi tutti siamo invitati alle nozze, le vergini sono un simbolo per indicare la comunità, e S. Paolo ce lo ricorda dicendo che Gesù non ci vuole lasciare ignoranti riguardo alla risurrezione. A mezzanotte poi si alza un grido, ai tempi di Gesù i matrimoni si celebrano di notte e vi è un corteo preceduto dalle fiaccole dove si intravedeva lo sposo. Fiaccole, perché la loro luce è forte ed indicano che, alla luce di Cristo, rappresentiamo la luce del mondo. Si è luce nel modo nella misura in cui ascoltiamo la Sua Parola.
Noi dobbiamo responsabilizzarci sul vivere in pienezza la nostra vita senza vivacchiare. Ecco che dobbiamo comprare l’olio dello Spirito Santo per risplendere, non con le chiacchiere ma con la vita. Rispondere alla vita con l’amore è la vera vita dell’uomo e del credente. Ci sia d’esempio la Santa Vergine, la quale all’annuncio dell’angelo, nonostante il dubbio, risponde con il suo “SI” e che ha custodito nel cuore ogni parola ed azione del figlio, dalla nascita alla morte. Con questa certezza allora continuiamo il nostro cammino “nell’attesa della Tua venuta”.

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Di Walter Di Gristina

- Studente di giurisprudenza - Giovane francescano - amante della giustizia, dello sport, della buona cucina e della filosofia.