Gio. Ott 31st, 2024

Alla vigilia di nuovi proclami facciamo il punto della situazione. Andare avanti, andando indietro.

Le nuove linee guida della Sanità italiana, in conformità con quelle Europee, danno come già datate alcune realtà che oggi invece a Bagheria vengono spacciate come modernità.

Manca l’umiltà di rendersi conto che se devo cominciare una costruzione non parto dall’attico, ma dalla fondamenta, e manca la consapevolezza che magari nell’attico il soppalco non si usa più e indicarlo come modernità è un po’ fuori realtà.

Operazioni come la Casa della Salute e la Casa di Comunità sono già superate, ma a Bagheria, in cui il tentativo di restaurazione, in senso ampio e sopratutto in senso politico, è evidente in ogni ambito, trovano nuova linfa.
La Casa della Salute a Villa delle Magnolie non ci pare una cosa veloce da realizzare, non ci sono vincoli di tempo e l’ASP può andare con la marcia ridotta, siamo ancora nella fase delle riunioni e dei proclami.


Casa della Comunità a palazzo Busetta, ha delle cronotappe precise perché previste dal PNRR a cui si è attinto. Entro il 31 marzo ( tra meno di 20 giorni) dovrebbe essere indetta la gara di appalto per affidare i lavori (data non rimandabile). Una volta appaltati, gli uffici comunali che sono ancora lì nonostante i locali siano già affidati in comodato d’uso all’ASP dal luglio del 2022, dovranno essere collocati in altra sede. Ci chiediamo al momento come funziona la posizione assicurativa: se un impiegato comunale ha un incidente a causa di un crollo di calcinacci ho altro evento simile, chi paga?

Del Punto di Emergenza Territoriale, meglio non dire, non per le professionalità che vi lavorano, ma per le condizioni in cui sono costrette a lavorarci, dai problemi di sicurezza, alle difficoltà delle ambulanze a raggiungere il posto, ai disservizi vari.

Il Consultorio familiare ha finalmente, dopo una lunghissima odissea cambiato sede, ma il servizio continua ad essere deficitario per la cronica carenza del personale sanitario e non, dovendo sopperire all’assenza, in molte cittadine limitrofe del distretto, di strutture omologhe.

Oggi piuttosto che continuare con passerelle varie che sembrerebbero avere solo l’intento sancire sante alleanze e vicinanze politiche, le realtà territoriali, dovrebbero cominciare ad ascoltare le istanze della popolazione.
Portare il territorio, nei tre anni passati, ad un disagio sociale finora mai toccato, tra l’indifferenza e la tolleranza, e dirgli adesso (ad un passo dalle elezioni) che li vuoi salvare (parlando due lingue e destinando il tutto ad una parte delle popolazione precisa), potrebbe sembrare strumentale e tardivo.
Il potenziamento della struttura sanitaria deve andare nella direzione del contatto con le utenze e non in quello autoreferenziale.
E per quanto sia antico agli occhi delle managerialità sanitarie, i cittadini a Bagheria vorrebbero un ospedale, che sia magari un’eccellenza.

#bagherianonecomunepertutti #bravofilippocomplimenti


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Di Ignazio Soresi

Classe 1969. Si forma dai gesuiti a Palermo. Studia Economia e Commercio, Scienze Politiche, Scienze Biologiche ed in età matura, Beni Culturali ad indirizzo Storico/archeologico. Opera in ambito turistico. Ha collaborato con diverse testate.