Gio. Nov 21st, 2024

In occasione del carnevale asprense e bagherese le associazioni di volontari della sicurezza UNAC e MAGNAVIS, lamentano discriminazione.


Nelle parole dei presidenti delle due associazioni, Vincenzo Tesauro e Leonardo Novi, leggiamo tanta amarezza.
Il servizio che svolgono è gratuito. Per loro è gratificante il sapere di essere utili, indossare divisa e pettorina e rendere un servizio alla comunità a cui appartengono. Lo fanno con passione, e si spendono sul territorio, sempre pronti a denunciarne le storture. Si sono occupati, Unac nello specifico, del recupero di villetta Cutò, restituendola alla fruizione dei residenti, e mantengono alta l’attenzione sugli abbandoni dei rifiuti in quella zona documentandola.

Villetta Cutò e i volontari Unac

Attendono con impazienza che sul territorio si svolgano eventi per cui possano intervenire come da statuto, garantendo il servizio d’ordine.
Da qualche tempo però il Comune di Bagheria non li interpella più.
Dice Vincenzo Tesauro: “abbiamo accolto recentemente le istanze di altre associazioni sul tema della sicurezza del territorio, che rientra tra i nostri obiettivi primari. Aderendo al coordinamento cittadino ReteCivica, ne stiamo subendo la stessa sorte: l’indifferenza dell’amministrazione, che a noi preferisce volontari che vengono da altri paesi, neanche vicini. C’è un motivo preciso?”

Negli eventi legati al carnevale tra Aspra e Bagheria, il cordone di sicurezza limitatamente a quanto consentito, sarà svolto, tra le altre, da volontari di Monreale e di Borgetto. Senza volere leggere chissà quale complotto sul volontariato… ma perché??!??
Sembrerebbe ci siano in queste associazioni, gradi di parentela con esponenti di questa amministrazione.
Ma davvero dobbiamo dare credito a queste voci? Abbiamo motivo di credere che i nostri amministratori si presterebbero a queste meschinità nei confronti di VOLONTARI?
Ma non c’è modo di garantire una turnazione?

Qualunque sia il livello di intervento di queste realtà, comunque aggregano ragazzi in maniera più sana di qualunque chioschetto venda birra a minori o fuori orario, o consenta la canna ai proprio tavolini.
Saranno pure giovani semplici, ma sono anche giovani genuini. Con quale coraggio gli si toglie anche questo momento di socialità sano?

Bagheria non è un Comune per tutti.

[contact-form-7 id=”7″ title=”Modulo di contatto 1″]

Di Ignazio Soresi

Classe 1969. Si forma dai gesuiti a Palermo. Studia Economia e Commercio, Scienze Politiche, Scienze Biologiche ed in età matura, Beni Culturali ad indirizzo Storico/archeologico. Opera in ambito turistico. Ha collaborato con diverse testate.