Mar. Apr 15th, 2025

Parla Gianpiero Miosi, il giovane bagherese eccellenza del settore agricolo e ci racconta la su visione della realtà di oggi.

Caro cittadino siciliano, ogni anno, per non dire ogni giorno, tantissimi giovani lasciano la Sicilia in cerca di un lavoro dignitoso. I ragazzi danno la colpa alla mancanza di contratti stabili, e non è difficile capirne il motivo: in Sicilia ci sono offerte di lavoro full time con stipendi che a volte non superano i 500 o 600 euro al mese.
Dall’altra parte, i commercianti e gli imprenditori puntano il dito contro le troppe tasse.
La verità è che in Sicilia non ci sono più le condizioni per fare impresa. Ma questo non giustifica lo sfruttamento, che purtroppo continua ad essere una piaga diffusa.
Burocrazia lenta, pressione fiscale insostenibile e normative complesse sembrano fatte apposta per scoraggiare chi ha voglia di lavorare e costruire il proprio futuro.
A tutto ciò si aggiunge un’altra realtà, troppo spesso ignorata: le nostre città non sono più adatte a uno sviluppo sano, né economico né sociale.
Strade strette e caotiche, parcheggi insufficienti, edifici ammassati uno sull’altro, totale assenza di piste ciclabili, spazi verdi trascurati e servizi pubblici al minimo. È il risultato di una pianificazione urbana miope, che ha smesso di guardare al bene comune.
E poi, diciamolo: nessuno ha davvero voglia di cambiamento. Nessuno.
Per rendere grande la Sicilia servirebbe coraggio. Servirebbe una vera riprogettazione delle città, anche a costo di abbattere migliaia di edifici residenziali costruiti senza logica e ripartire da zero.
Immaginate cosa significherebbe:
• Lavoro garantito per decenni per ingegneri, architetti e operai dell’edilizia;
• Scuole moderne con classi piccole e funzionali;
• Ospedali efficienti, università attrezzate e accessibili;
• Parchi urbani, spazi verdi, strade larghe e sicure;
• Servizi pubblici che funzionano davvero.
E sì, anche parcheggi sotto casa, perché spostarsi liberamente con un’auto non è un lusso, ma una necessità. Pensare che tutti possano usare solo i mezzi pubblici è una visione scollegata dalla realtà. Servono entrambe le cose, in una rete di mobilità integrata.
In una società ben organizzata, chiunque vuole lavorare, un lavoro lo trova.
Io sono Gianpiero Miosi, e sogno una Sicilia diversa.
Una Sicilia moderna, giusta, vivibile. Una Sicilia dove non si è costretti a partire per costruirsi un futuro.
Ma se tu, caro cittadino siciliano, non vuoi capire, se non hai davvero intenzione di cambiare e migliorare questa terra, allora – come tanti altri giovani – non resterà altra scelta che andarmene.

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Di Redazione

Al blog de L'inchiesta di Bagheria, collaborano diverse figure, ognuna con una sua peculiare dote e con un suo campo d'azione. I comunicati stampa vengono elaborati indistintamente da chi li riceve al momento.