Gio. Nov 21st, 2024

Un altro ricordo del Professore Antonino Russo. Nessuna intenzione di aprire valutazioni sociologiche e antropologiche, ma in maniera un po’ spiritosa, ricordare vecchi discutibili metodi educativi.

Le urla ripetute di una bambina che abita di fronte a me mi fanno pensare ai tempi della mia fanciullezza. Quando mio padre mi picchiava per mie malefatte, io piangevo ed egli mi continuava a picchiare, gridando: Zitto! Più mi picchiava e più io piangevo, fino a quando veniva mia madre e mi sottraeva al supplizio. Mio padre si giustificava dicendo: Mi li scippi da li manu!
Come a dire: Non sono io che ti voglio picchiare, ma sei tu con il tuo comportamento quasi a chiederlo. Questo, in ogni caso, serviva a giustificare le botte.

Si direbbe da alcune testimonianze, che oltre 2400 anni fa, nell’educazione dei bambini ci fosse già un dibattito sulla opportunità o meno di ricorrere alla punizione corporale.
Sarebbe bene trovare un punto d’incontro tra la libertà del bambino di comportarsi come crede e l’esigenza dell’adulto di dare una educazione che tenga conto di determinati principi.

Tra piccoli e grandi forse ci sarà sempre un dibattito aperto.

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Di Antonino Russo

Bagherese del ‘36, nel 1959 si trasferisce a Napoli per insegnare in una “elementare” nel popolare e pittoresco rione Vergini - Sanità. Si lascia coinvolgere dai fermenti culturali di Bagheria, dandosi proficuamente alla poesia, ma anche alla saggistica e alla narrativa. Collabora con numerose testate, è sociologo dal 1990.